Gli zampognari, la magia del Natale con uno strumento. Una tradizione che si è persa: dalle origini ai giorni nostri

Gli zampognari, la magia del Natale con uno strumento. Una tradizione che si è persa: dalle origini ai giorni nostri

Nel periodo natalizio del 21esimo secolo continuano a persistere e a essere tramandate diverse tradizioni, soprattutto in ambito culinario. Ce n’è una, però, che piano piano è andata scemando, fino a scomparire quasi completamente.

Stiamo parlando della tradizione degli zampognari, musicisti di strada che nel periodo della Novena dell’Immacolata Concezione, percorrevano le vie cittadine in abiti tipici suonando motivi natalizi tradizionali. Di solito, tali musicisti sono pastori che solo nel corso delle festività natalizie si trasferiscono nelle città per donare la loro melodia alla gente.

Una tradizione che si è sviluppata soprattutto nell’Italia centro meridionale e, in particolar modo, nelle regioni: Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia.

La zampogna trae le sue origini dal culto greco del dio Pan, i cui sacerdoti crearono uno strumento che rappresentasse l’unione dell’elemento maschile con quello femminile. Pan, secondo la tradizione greca, al solstizio d’inverno, equilibrava i due elementi in un nuovo ordine segnato dalla rinascita del sole.

Il tutto è stato poi collegato alla nascita di Gesù, la cui venuta al mondo, secondo i cristiani, stabilisce il nuovo ordine invernale. Fino a oggi, dove la tradizione è ormai ristretta a poche persone, le quali, ancora attaccate alle tradizioni più arcaiche, chiamano gli zampognari per sentire ancora una volta quella magia che tanti anni fa faceva sognare grandi e piccini e segnava l’inizio del periodo che dovrebbe essere il più felice dell’anno, quello natalizio.

Immagine di repertorio