Cultura

Agrigento, capitale Italiana cultura: al via i lavori di restauro

AGRIGENTO – La soprintendenza per i beni culturali e Ambientali di Agrigento ha avviato un programma di lavori di restauro e valorizzazione del patrimonio culturale della città e della provincia, grazie ai fondi europei provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), per un ammontare di quasi 30 milioni di euro, che dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2025.

Programma dei lavori di restauro: il comunicato

Di seguito ecco la nota diramata dalla soprintendenza: “Il programma, nella sua fase progettuale, ha coinvolto studi di progettazione a livello nazionale e gruppi interni, operando in stretta sinergia con la Prefettura di Agrigento – fondo edifici di Culto, il Parco Archeologico Valle dei Templi e la Curia Arcivescovile di Agrigento“.

“Tra gli interventi principali nella città di Agrigento figurano tre luoghi iconici della cultura e dell’identità locale: La Casa Natale di Luigi Pirandello, dove si realizzerà un parco attrezzato in armonia con il paesaggio rurale circostante, rimuovendo elementi incongrui e restituendo autenticità visiva e ambientale al sito“.

“La Chiesa del Complesso Conventuale di Santo Spirito, dove si procederà al restauro dell’apparato decorativo in stucco realizzato da Giacomo Serpotta, con il contributo di specialisti del restauro di livello nazionale.”

Gli altri lavori

I lavori riguarderanno anche il santuario di San Calogero, oggetto di un intervento volto al restauro delle facciate, all’introduzione di un’illuminazione artistica e al superamento delle barriere architettoniche.

Il programma prevede anche il recupero di importanti edifici religiosi in provincia, come la Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo a Canicattì e la Chiesa del SS. Salvatore a Naro, che saranno finalmente restituite alla collettività e potranno diventare nuove sedi espositive.

Nell’anno in cui Agrigento è capitale Italiana della Cultura, sarà adottata, dove possibile, la formula del “cantiere aperto”, che consentirà al pubblico di osservare da vicino le fasi del restauro, trasformando l’intervento in un’esperienza culturale condivisa.

Redazione

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