PORTO EMPEDOCLE – Ancora in primo piano il caso del 26enne nisseno di Porto Empedocle, trovato morto a seguito di un colpo di pistola in testa, sulla spiaggia di Punta Grande fra Porto Empedocle e Realmonte, perché non aveva superato il concorso in polizia.
I reperti sequestrati a Punta Grande, la notte del 25 agosto, dai carabinieri della Stazione locale sono stati esaminati dal Ris di Messina, esattamente è stato effettuato l’accertamento dello “stub”.
Vi hanno preso parte anche le persone offese e Francesca Di Gaudio, consulente tecnico di parte: un chimico forense e docente della facoltà di Medicina dell’università di Palermo.
Le indagini cercano di fare luce sulle cause della morte del giovane, se a spararsi sia stato lo stesso ventiseienne o se invece sia stato un ragazzino di 16 anni che era in sua compagnia.
La Procura della Repubblica del Tribunale per i Minori di Palermo ha infatti iscritto nel registro degli indagati il minore nisseno, per l’ipotesi di reato di “omicidio del consenziente”.
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