PALERMO – “La situazione è davvero complicata“. Ad ammetterlo, senza troppe remore, è l’assessore del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana, Manlio Messina, raggiunto in esclusiva dai microfoni di NewSicilia per fare un quadro della situazione relativa alla stagione turistica estiva nell’isola che si prepara ad andare in archivio.
Una fase certamente compromessa a causa dell’emergenza sanitaria che continua ormai da mesi a interessare la Sicilia, così come il resto del Paese. Un empasse che ha reso estremamente difficile gli spostamenti da e per l’isola, abituata ad accogliere annualmente milioni di turisti provenienti da tutto il mondo.
Il mancato rilancio
Non c’è stato quel rilancio sperato nel corso dei mesi estivi a seguito della riapertura dei confini e a fronte di una maggiore possibilità di spostamenti. “Parlare di rilancio è obiettivamente abbastanza complicato“, afferma l’assessore Messina alla nostra redazione. “Possiamo dire che agosto è stato un mese tutto sommato in cui si è potuto lavorare, ma non va a ripianare minimamente quanto si è perso tra marzo e luglio dove i dati sono molto, molto duri“.
“C’è una perdita del 75-80% per quanto riguarda la stagione 2020, per cui la situazione è davvero complicata. Speriamo che si possa piano piano riprendere a lavorare, dipende molto anche da quest’epidemia, da come si comporterà e da che tipo di opportunità darà. A oggi la situazione è molto difficile, bisogna intervenire con altri sistemi per sostenere l’impresa del turismo“.
Il turismo interno “salva” la Sicilia
In termini di presenze interne, nel corso dei mesi di luglio e agosto, compresi “i primi di settembre“, la stagione estiva non si è rivelata del tutto fallimentare. Tutto questo, secondo Messina, “grazie alla campagna che abbiamo messo in campo rEstate in Sicilia“.
“I siciliani, per la maggior parte, sono rimasti in Sicilia e si sono spostati all’interno dell’isola. I dati su questo sono confortanti, hanno un po’ colmato la perdita del turismo italiano delle altre Regioni ma, soprattutto, quello straniero che ha avuto un crollo totale“, sottolinea l’assessore.
Destinazioni privilegiate dai turisti stranieri
Eppure, quel minimo quantitativo di turisti provenienti dall’estero non ha “dimenticato” quelle aree storicamente ambite e battute dai villeggianti in occasione delle precedenti annate: “Quella poca affluenza di stranieri ha colpito positivamente le isole minori e le città d’arte come Palermo e Catania ma stiamo parlando di numeri molto limitati“.
Quale futuro per il turismo in Sicilia?
E il futuro? Buona parte del destino del turismo siciliano sembra passare ancora una volta dagli spostamenti interni. “Continuiamo a lavorare sullo stesso criterio nel tentativo di incentivare il turismo interno, questo sicuramente non lo molliamo. Si lavora sempre con un’attenzione particolare per la promozione, ma bisogna sempre capire se si potrà viaggiare, come si potrà e quando“, afferma Messina.
“Gli ultimi dati vedono molti Paesi che cominciano a chiudere e bloccare nuovamente le destinazioni. Per cui diventa complicato. Quindi – conclude l’assessore regionale – sostenere il turismo interno è la priorità e speriamo che le cose possano migliorare e che si possa tornare a viaggiare con serenità“.
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