LAMPEDUSA – Un cilindro metallico lungo circa 5 metri e con un diametro di 1 metro e mezzo è stato rinvenuto sabato pomeriggio in mare, tra le isole di Lampione e Lampedusa.
Il relitto
L’oggetto, avvistato dai pescatori del motopeschereccio Andrea Doria, è ora sotto stretta sorveglianza della Capitaneria di porto di Lampedusa. I primi controlli effettuati hanno già escluso la presenza di materiale esplosivo o radioattivo.
Per effettuare verifiche tecniche più approfondite è stato inviato nell’arcipelago delle Pelagie il nucleo Sminamento difesa anti mezzi insidiosi (Sdai) della Marina militare, specializzato nella protezione delle infrastrutture portuali da attacchi subacquei e nella bonifica di ordigni esplosivi presenti nelle acque nazionali.
L’ipotesi del ministro Crosetto
Sul ritrovamento è intervenuto anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha escluso l’origine militare del manufatto:
“Non penso si tratti di un reperto militare israeliano – dice – ma di qualcosa collegato a un lancio satellitare”, ha dichiarato a margine della commemorazione al Parco dell’8 settembre a Roma.
Secondo le prime ricostruzioni, infatti, il tubo potrebbe essere di matrice israeliana e ricondursi a un residuo di satellite militare o a un serbatoio utilizzato per lanci spaziali.
Le analisi dello Sdai saranno decisive per chiarire la natura del relitto, che al momento non rappresenta alcun pericolo immediato per la popolazione o per l’ambiente marino.