Trattori radunati sulla Palermo-Sciacca: protestano agricoltori e allevatori della Valle del Belice

Trattori radunati sulla Palermo-Sciacca: protestano agricoltori e allevatori della Valle del Belice

AGRIGENTO – Stamattina una settantina di trattori e un migliaio di agricoltori e allevatori della Valle del Belice si sono radunati nei pressi dello svincolo della Palermo-Sciacca per Sambuca di Sicilia, in località Gulfa.

La protesta, era già stata annunciata lo scorso fine settimana.

La protesta contro le politiche dell’UE

Agricoltori e allevatori protestano contro le politiche dell’Unione Europea che riguardano il loro comparto.

La nostra produzione, a partire da quella del grano, è remunerata poco e male, è evidente che questa Politica agricola comune ci danneggi“, dice Gaspare La Marca, responsabile del Movimento spontaneo dei produttori agricoli del Belice, che raggruppa almeno 500 imprenditori.

I messaggi contenuti nei cartelli

Numerosi trattori e cartelli contenenti messaggi di protesta sono stati concentrati nello svincolo:

Agricoltori e allevatori in croce“, recita un cartello all’altezza di una riproduzione del simbolo della crocifissione.

Non è questa l’Europa che vogliamo, gli agricoltori continuano a subire le decisioni scellerate di Bruxelles“, dice Gaspare Viola, sindaco di Santa Margherita di Belice.

Siamo invasi da grani insalubri, contenenti microtossine, che sono un insulto alla tutela della salute. Tutto questo succede malgrado la nostra tradizione millenaria di grani antichi“, conclude Viola.

Le lamentele degli agricoltori

Gli imprenditori agricoli considerano sottopagato anche il conferimento delle uve per la produzione vitivinicola.

Inoltre, lamentano lo stato di incuria della viabilità rurale e ribadiscono la necessità che la Regione faccia finalmente chiarezza sulla salubrità dell’acqua del lago Arancio, che continua ad essere inutilizzabile.

Non ci fermeremo qui, sono anni che ci sforziamo di far sentire la nostra voce, stavolta vogliamo risposte, e le tante manifestazioni in corso in tutta Europa sono il simbolo di un’insofferenza diffusa“, osserva La Marca.

Foto di repertorio