PORTO EMPEDOCLE – La nave “Mare Jonio” della Ong Mediterranea Saving Humans ha ricevuto il terzo fermo e la terza multa per inosservanza del decreto Piantedosi, che regola la gestione dei soccorsi in mare. Il fermo amministrativo è stato notificato alla Ong ieri pomeriggio, dopo avere fatto sbarcare a Porto Empedocle i 58 naufraghi soccorsi.
La nave era diretta a Lampedusa per la sua 19esima missione.
Le terribili condizioni dei naufraghi
I migranti sbarcati ieri a Porto Empedocle provengono quasi tutti da paesi considerati dall’Italia come sicuri, in particolare dal Bangladesh e dall’Egitto. Si tratta di giovani e giovanissimi la cui età varia dai 16 ai 25 anni, eccetto uno di 35.
I malcapitati riportano lesioni in diverse parti del corpo e cicatrici provocati dalle torture subite in Libia. Alcuni di loro hanno raccontato ai soccorritori della Ong di essere reduci da manifestazioni pacifiche in Bangladesh contro il nuovo governo e che, in seguito alle proteste, sono stati tacciati come oppositori, perseguitati e alcuni di loro anche arrestati.
Traffico di migranti: denaro in cambio di libertà
Uno di loro, quando ha lasciato il suo paese d’origine e giunto in Libia, sarebbe stato catturato dai trafficanti locali e portato in un campo di detenzione. Lì avrebbe subito torture per 23 giorni, prima di essere liberato su pagamento di una cauzione di 7mila euro, grazie all’aiuto della famiglia.
I familiari di un altro ragazzo, sempre in Libia, sono stati costretti a vendere la propria casa in Bangladesh e inviare 13mila euro. Altri ancora hanno raccontato di avere pagato fino a 20mila euro per essere liberati dai campi di detenzione.
Fonte foto Ansa Sicilia