Teorie del complotto e Coronavirus. Sensibilizzare per evitare il diffondersi di altri tipi di psicosi: tra storia e presente

Teorie del complotto e Coronavirus. Sensibilizzare per evitare il diffondersi di altri tipi di psicosi: tra storia e presente

Le Torri Gemelle di New York non sono crollate a causa di un attentato di matrice islamica, ma sono state abbattute attraverso una demolizione controllata per giustificare la guerra americana al terrorismo”; “Lo sbarco sulla Luna del 21 luglio 1969 non è avvenuto veramente e le immagini che abbiamo visto sono state registrate da un set cinematografico di Hollywood”; “Le scie di condensazione visibili nell’atmosfera terrestre create dagli aerei sono in realtà composte da agenti chimici o biologici usate per l’alterazione e il controllo del clima terrestre“.

Queste e tante altre, fanno parte della “grande famiglia” delle teorie del complotto, che attribuiscono la causa di un evento che scuote l’opinione pubblica a un complotto, appunto. Essendo delle “teorie” non hanno delle prove a reggerle, ma nonostante ciò godono di grande attenzione e diffusione, anche e soprattutto grazie ai mezzi donati dal web.

Il termine “complottismo“, come si legge sul dizionario, è definito come “Tendenza a interpretare ogni evento come un complotto o parte di un complotto“. In questa tendenza, come era lecito aspettarsi, è caduto anche il caso più chiacchierato del 2020, il Coronavirus. La malattia che sta mandando in tilt l’opinione pubblica e la normalità della vita di tutti i giorni, infatti, non è esente dall’inserimento in fantasiose teorie del complotto.

Dalla guerra batteriologica, alla fuga del virus da provette militari, fino ad arrivare a “decisioni drastiche” prese da “poteri forti” per “decimare la popolazione mondiale“. Nel “ricettacolo” del complotto, trova posto qualsiasi evento, dalla guerra alla malattia, dalla scienza alle elezioni politiche. Basta che scuota l’opinione pubblica e faccia sbocciare nella mente dei più creduloni il seme che ogni cosa sia controllata da uomini potenti e senza scrupoli.

Ma perché alcuni soggetti tendono a etichettare come false le versioni ufficiali per fare prendere piede alle teorie più disparate? Forse perché, in qualche modo, “consola” sapere che un evento naturale come la diffusione di un virus sia frutto della mano umana? D’altronde è facile innescare la convinzione che il Coronavirus, partito dalla Cina, nel periodo in cui lo “scontrocommerciale tra Cina e Stati Uniti ha raggiunto il suo culmine, sia frutto di una “mano oscura“, americana magari. utilizzata per “ammorbidire l’avversario“.

Teorie, ovviamente, senza alcun fondamento. Una storia alternativa, creata senza tener conto di esperti, scienziati, medici e ministeri. Senza esplicitare prove certe e fondate. Una teoria, quella collegata al Coronavirus, che, forse, aumenta ancor di più la paura e la psicosi per una situazione già difficile di suo. Innesca ancor più confusione, dove già c’è confusione. Fa aumentare l’odio, dove già c’è odio. In questo caso, la “palla” passa a tutti gli utenti del web, i quali devono attivare la loro coscienza e i loro cervelli, per capire quando una notizia possa essere considerata vera oppure falsa, per comprendere quando ciò che si legge sia di cattivo gusto o meno, per ragionare quando si condivide qualcosa sul web.

Fortunatamente, non tutti sposano le teorie del complotto, non tutti credono spudoratamente e senza alcuna selezione a ciò che il web o chiunque altro gli pone davanti agli occhi. Nessuno, però, così come per il Coronavirus, è immune all’errore e alla superficialità.

Fonte immagine Wikipedia