LAMPEDUSA – Uno tra i sette superstiti dell’ultimo naufragio avvenuto la scorsa settimana nel Mediterraneo si è espresso sul drammatico evento.
L’uomo, un giovane siriano, ha affermato: “Sono rimasto aggrappato tre giorni a quella barca, in mezzo al mare con le onde che, a mano a mano, si portavano via i miei compagni di viaggio, ho tentato di riprenderne alcuni ma non ci sono riuscito. Li ho visti affogare, uno dopo l’altro, davanti ai miei occhi“.
Il superstite è stato salvato al largo di Lampedusa da una motovedetta della Guardia Costiera.
La tragedia ha costato la vita a 21 profughi, ufficialmente “dispersi”, tra cui tre bambini. Dopo essere stato trasferito nell’hotspot di Lampedusa, il giovane per giorni non è riuscito a dormire.
“Sono grato a chi mi ha soccorso, la mia speranza per il futuro non si è mai fermata. Ma l’immagine dei miei compagni scomparsi in mare continua a perseguitarmi” ha raccontato il giovane agli operatori della Croce Rossa che gestiscono la struttura di accoglienza.
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