AGRIGENTO – Sembra questo l’obiettivo a cui tendono, da un lato, i responsabili di frodi per decine di milioni di euro e, dall’altro, lo Stato che tira la cinghia, con la riduzione dei passaggi di “cessione del credito” e con l’individuazione di un comodo “capro espiatorio” nel professionista autore delle asseverazioni.
Al centro del mirino le nuove regole in merito al Superbonus al 110%.
“Siamo pronti a scendere in piazza – afferma il presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento, Rino La Mendola -. Le continue modifiche alle norme che regolano gli incentivi del Superbonus e le regole sempre più stringenti sulle asseverazioni alimentano confusione e incertezza e caricano eccessivamente i liberi professionisti che si trovano, spesso, a interpretare norme e regolamenti edilizi poco chiari, con il rischio di sbagliare in buona fede e di pagare il conto delle ‘mele marce’ che, con le frodi già accertate dalle Forze dell’Ordine, rischiano di compromettere un percorso virtuoso per riqualificare il nostro patrimonio edilizio e per rilanciare l’economia del settore delle costruzioni.
In questo contesto normativo – aggiunge il Presidente degli Architetti agrigentini – le assicurazioni tendono a rifiutare la stipula di polizze, peraltro obbligatorie, in favore dei liberi professionisti impegnati nel Superbonus individuati quale ‘anello debole’ della catena produttiva. Tutto ciò, unitamente alla riduzione dei passaggi del credito, rischia di bloccare un processo virtuoso che, nel corso del 2021, ha notevolmente incrementato il Prodotto Interno Lordo (PIL) dello Stato e raddoppiato il fatturato delle imprese del settore edile.
Ciò è inaccettabile – conclude La Mendola – per cui chiediamo allo Stato di ripristinare almeno tre passaggi di ‘cessione del credito’, prorogare tutti i bonus almeno sino al 31 dicembre 2023, anticipare la liquidazione dei compensi spettanti ai professionisti impegnati nella progettazione degli interventi del Superbonus al momento della presentazione della comunicazione di inizio lavori (CILA) ed eliminare ulteriori pressioni sulle asseverazioni, considerato che il codice penale persegue già in modo chiaro i responsabili di falsi, frodi e truffe. Basta applicarlo, punendo in modo esemplare e puntuale chi viola la legge, riservando maggiore rispetto ai tanti liberi professionisti onesti, impegnati nella riqualificazione del nostro patrimonio edilizio”.
Foto di repertorio
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