PALERMO – Alteravano le carni con solfiti e nitrati per impedirne la putrefazione e mantenerne il colore rosso vivo.
Il nucleo operativo dei Nas dei Carabinieri di Palermo, in seguito a diverse ispezioni fatte in varie macellerie di Trapani, Agrigento e Palermo, è riuscito a sequestrare 4 tonnellate di carne immesse nel mercato come fresche, ma che, in realtà, venivano alterate con prodotti a base di anidride solforosa, in modo da rallentarne il processo di ossidazione.
Un’operazione che ha portato, non solo alla denuncia di 23 macellai, ma anche a quella del direttore commerciale e del legale responsabili di un deposito di carni all’ingrosso del capoluogo siciliano.
[wpvp_embed type=youtube video_code=4TvLnyxBeAM width=670 height=377]
La scoperta di questo procedimento di sofisticazione alimentare da parte dei carabinieri, ha permesso di evitare che le carni, pronte per essere commercializzate, arrivassero sulle tavole dei siciliani con possibili rischi per la salute dei consumatori.
Solfiti e nitrati, infatti, possono avere conseguenze molto gravi per la salute, soprattutto in soggetti sensibili a malattie respiratorie, causando asma, difficoltà respiratorie, fiato corto, respiro affannoso e tosse.
Un sequestro che non rappresenta un caso isolato, dato che, già qualche anno fa, i militari avevano sequestrato una tonnellata di carne (prevalentemente salsicce fresche e carni tritate) alterata con l’aggiunta di solfiti, denunciando 13 titolari di macellerie delle province di Palermo, Trapani ed Agrigento.