Sicilia, terra magica: trasforma le compagnie aeree da low ad high cost

SICILIA – Finirà che per tornare in Sicilia sceglieremo di farcela a nuoto. Sempre meno persone, infatti, viaggiano verso la nostra isola a causa dei prezzi proibitivi e proprio ieri, Vincenzo Garofalo, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, si è schierato e ha presentato un esposto all’AGCM.

Perché accade questo?

A fornire il suo parere in materia è Salvo Zappalà, past president Federturismo Confindustria.

Lo dico da molti anni: il problema sta dentro Assoclearance, cioè l’associazione a cui partecipano le compagnie aeree e di trasporto – spiega Zappalà -. È li che vengono determinati gli slot – continua -. Il dato allarmante è che sono sempre meno le compagnie aeree che fanno tappa al meridione e ciò determina una sproporzione tra la domanda e l’offerta, la cui logica conseguenza sono i prezzi alle stelle”.

Parliamo di una situazione nota a tutti, che negli anni invece di migliorare sembra essere andata peggiorando. Un ruota in picchiata che ha trascinato con se gli interessi dei cittadini.

“Il caro voli lo registriamo dalla Lombardia verso la Sicilia, ma anche da Torino e Bologna che sono chiaramente le basi più ambite per studenti e lavoratori desiderosi di rientrare a casa durante le vacanze o nel periodo estivo – dichiara Zappalà -. Ormai sono rimaste solo quattro le compagnie che atterrano nella nostra regione: Alitalia, RyanAir, Meridiana, e EasyJet – aggiunge -. E a beneficiare di questa poca offerta è Alitalia perché mantiene gli orari migliori per chi deve fare andata e ritorno in giornata per lavoro – spiega -. Basta guardare sui vari siti per rendersi conto che solo Alitalia viaggia nella fascia oraria precedente alle 8,35 e dopo le 20,00″.

Ecco che Zappalà punta il dito proprio su alcune norme dello statuto di Assoclearance che sarebbero a sui dire “fasciste”.

“Per lo statuto di Assoclearance, le compagnie che nel tempo hanno guadagnato determinati privilegi, e quindi acquisito i pochi slot a disposizione, hanno diritto a mantenerli – afferma -. Ma il punto è che basterebbe semplicemente aprire un bando per dare degli spazi anche ad altre compagnie aeree… soprattutto nella tratta più ambita, ovvero Catania – Milano”.

Il dato di fatto è che per andare dalla Sicilia verso il nord bastano 40-50 euro, ma per seguire il percorso in senso opposto, occorre tirare fuori dal portafogli dai 50 ai 300 euro a tratta. Per non parlare dei turisti che vengono da oltre oceano e una volta approdati o a Roma o a Milano vengono completamente scoraggiati a proseguire verso il Sud.

Che la Sicilia sia una terra magica è chiaro ma che addirittura sia in grado di trasformare le compagnie aeree da low ad high cost è troppo!