SCIACCA – A Sciacca, in via Campania, una donna si è spacciata per un’ex alunna e ha chiesto di entrare in casa di un’insegnante in pensione. La 78enne è stata ingannata e, poco dopo la visita della presunta ex studentessa, ha notato che la donna camminava in fretta con un’altra persona. Sospettando qualcosa di strano, l’insegnante ha controllato la sua casa e ha scoperto che numerosi monili in oro, del valore di circa 5mila euro, e mille euro in contanti erano stati rubati dalla sua camera da letto.
Subito dopo il furto, la pensionata ha chiamato i carabinieri, che sono intervenuti e hanno avviato le indagini per identificare le due donne.
Secondo la testimonianza dell’insegnante, mentre la presunta ex alunna la distraeva, l’altra complice ha rubato i suoi oggetti preziosi.
La zona circostante è stata controllata immediatamente, ma non è stato trovato nulla. Adesso, i carabinieri stanno lavorando per identificare le autrici del furto e recuperare i beni rubati.
Furto in abitazione del valore di 200mila euro
La Polizia di Stato, in collaborazione con la sezione di Polizia giudiziaria aliquota della Guardia di Finanza di Termini Imerese, ha eseguito il sequestro preventivo di un immobile sito a Ficarazzi e di due autovetture, una Mercedes GLA e una Golf Volkswagen, su disposizione della Procura di Termini Imerese.
Tale azione è stata effettuata nel corso delle ultime ore, in seguito a un’attività di indagine avviata dalla Squadra Investigativa del commissariato di Pubblica Sicurezza di Bagheria.
Il sequestro dei beni in questione è stato disposto in relazione al furto in abitazione di 200mila euro avvenuto lo scorso 21 agosto ai danni di un pensionato bagherese.
Dalle analisi delle videocamere presenti sul territorio, gli investigatori sono risaliti al percorso effettuato dai malviventi subito dopo il furto, riuscendo ad individuare la loro identità.
Successive indagini, compiute con l’ausilio di attività tecniche, hanno consentito di acclarare che i responsabili, utilizzando l’interposizione fittizia di persona, hanno effettuato acquisti sproporzionati ai propri redditi, e hanno acquistato auto nei giorni successivi al furto e in epoca antecedente alla emissione nei loro confronti della misura cautelare.
Le analisi sui loro conti correnti, effettuate con la collaborazione della aliquota della sezione di P.G. della Guardia di Finanza di Termini Imerese, hanno rivelato movimentazioni anomale di denaro in entrata e in uscita, che hanno permesso di collegare gli acquisti alla somma di denaro sottratta.
Gli indagati sono attualmente indiziati per il reato contestato e la loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in rispetto al principio costituzionale della presunzione di innocenza.