Sequestrati immobili, aziende e conti correnti a Giuseppe Mormina per un valore di oltre 750 mila euro

CATTOLICA ERACLEA – I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di Finanza di Agrigento hanno eseguito un’ordinanza di sequestro emessa dal tribunale di Agrigento – sezione misure di prevenzione con riferimento al patrimonio immobiliare, mobiliare e alle risorse finanziarie di Giuseppe Mormina, 77enne, nato a Cattolica Eraclea, in provincia di Agrigento.

L’ordinanza scaturisce dagli esiti di accertamenti patrimoniali, delegati ai finanzieri, nell’ambito del procedimento di misure di prevenzione della procura distrettuale di Palermo verso l’uomo e il rispettivo nucleo familiare.

L’attività di accertamento si è posta nel più ampio comparto del contrasto alla criminalità organizzata.

Giuseppe Mormina, 77 anni

In particolare, i militari hanno posto i sigilli a 7 immobili residenziali, un complesso aziendale (operante nel settore agricolo) e 22 terreni di estensione complessiva pari a 373.410 mq. situati nel comune di Cattolica Eraclea, e anche a conti correnti e di deposito per un valore complessivo di oltre 752 mila euro.

Il provvedimento di prevenzione, che attiene alla figura di Giuseppe Mormina (detto “ciccu Mormina”) figlio del noto boss Francesco Mormina, storico capo mafia cattolicese, ne evidenzia la pericolosità in quanto risultato legato a personaggi criminali di calibro internazionale (dei quali il più noto è senza dubbio “Nick” Rizzuto) e, come sottolineato dai giudici, individuato come il successore nel ruolo di capo della storica famiglia di Cattolica Eraclea.

L’uomo risulta, infatti, legato da stretti rapporti familiari con Domenico Terrasi (persona sottoposta alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza), altro elemento di spicco del clan mafioso di Cattolica Eraclea, con il quale ha fatto da testimone di nozze a Gaetano Amodeo, quest’ultimo arrestato in Canada dopo una lunga latitanza per aver avuto un ruolo attivo in vari omicidi, tra i quali quello del maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli.

Lo spessore criminale di Giuseppe Mormina traspare in modo indubitabile dai rapporti intrattenuti con diversi esponenti del sodalizio criminale mafioso quali Antonino Messina, (già reggente della famiglia di Agrigento negli anni 80), Emanuele Sedita, Simone Capizza e Salvatore Di Ganci, rispettivamente capi delle famiglie di Ribera e di Sciacca e della stessa famiglia Bonanno.