SCIACCA – Subito un rinvio nella prima udienza del processo a Stefania Petyx.
L’inviata di Striscia la Notizia si è presentata ieri al Tribunale di Sciacca, dinanzi al giudice monocratico Grazia Scaturro, per rispondere dell’accusa di violazione di sigilli. Con lei è imputato anche il cameraman Gaspare Decima.
Una vicenda relativa ad un servizio giornalistico realizzato nel 2013 dalla Petyx per il Tg satirico di Canale 5. In compagnia dell’inseparabile bassotto, la giornalista siciliana ha documentato le conseguenze provocate dal crollo del ponte Verdura, viadotto sulla strada statale 115, unica via di collegamento tra Sciacca e Ribera.
Un cedimento, avvenuto il 2 febbraio del 2013, che spaccò letteralmente in due la provincia di Agrigento. Giorni di fortissimi disagi, raccontati dall’inviata di “Striscia”. Per aggirare i quaranta metri del Verdura, infatti, l’unica via è stata la vecchia strada statale 386. Oltre un’ora di continui zig zag e saliscendi assolutamente inadeguati (oltre che piuttosto pericolosi) per sopportare tutto il traffico della 115.
In occasione del suo reportage, Stefania Petyx ed il suo operatore, secondo l’accusa, avrebbero violato i sigilli posti sul viadotto Verdura. La struttura era, infatti, sotto sequestro su richiesta della Procura della Repubblica di Sciacca subito dopo il crollo.
E intanto, per il ponte Verdura il territorio attende ancora un intervento definitivo. Ad oltre un anno e mezzo dal crollo, infatti, sul fiume è stata realizzata una passerella provvisoria. La gara per l’affidamento dei lavori, secondo quanto comunicato dall’Anas, sarà espletata il quattro dicembre prossimo.
Sempre che quel mostro, chiamato “burocrazia”, non ci metta il suo zampino.
Santi Sabella
Foto tratta dal programma Mediaset “Striscia la Notizia”