SCIACCA – Tre palermitani pescano 100 chili di ricci e 200 di cetrioli di mare a Sciacca, ma vengono denunciati. Ad insospettire le forze dell’ordine sarebbero state delle luci in mare durante la notte.
Pesca di frodo in zona Stazzone denunciate tre persone
Di notte avrebbero notato delle luci in mare e alla fine i sospetti si sono rivelati fondati. Militari dell’ufficio circondariale marittimo della Guardia Costiera di Sciacca, l’equipaggio della motovedetta CP 282 della Capitaneria di Porto di Palermo, i carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Sciacca e il personale delle Volanti del commissariato di polizia di Sciacca sono intervenuti in zona Stazzone, denunciando 3 persone palermitane, che stavano effettuando pesca di frodo.
Quanto avrebbe ammontato il guadagno
Il bilancio dell’intervento è di 100 chili di ricci e 200 chili di cetrioli di mare sequestrati. Ad effettuare le operazioni di sequestro è stata, in particolare, la Guardia costiera che ha anche provveduto ad elevare le contravvenzioni.
Sequestrati mille esemplari di ricci (paracentrotus lividus) e poi altri esemplari di holothuria (comunemente detti cetrioli di mare o oloturie) vivi e contenuti all’interno di 14 secchi di plastica che, destinati al mercato estero, avrebbero raggiunto un profitto di circa 14mila euro.
È stata sottoposta a sequestro anche l’intera attrezzatura da pesca utilizzata per la cattura di frodo.
Le conseguenze dell’ ingordigia della specie protetta
Per la pesca degli esemplari di ricci è stata elevata una sanzione amministrativa di 2mila euro mentre i tre pescatori di frodo sono stati denunciati alla Procura della Repubblica del tribunale di Sciacca in quanto le holothurie sono una specie protetta di cui è vietata la cattura in qualunque stato di crescita, il trasporto e la commercializzazione.
Le oloturie e i ricci, ancora vivi, sono stati rigettati in mare.