Primario di chirurgia generale va in pensione e reparto resta quasi “scoperto”

Primario di chirurgia generale va in pensione e reparto resta quasi “scoperto”

CANICATTÌ – “Dal momento in cui il primario dottor Scudera di chirurgia generale dell’ospedale di Canicattì è andato in pensione, il reparto è rimasto senza primario con solo tre medici che non possono garantire gli interventi di routine, ma solo le emergenze, pertanto il servizio di chirurgia generale dal lunedì al venerdì non è attivo”.

La nota dei dirigenti sindacali Calogero Coniglio, Salvatore Di Natale, Maurizio Libro e Salvatore Ballacchino dell’organizzazione sindacale Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti aderente alla confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, fa chiarezza sull’attuale stato del reparto di chirurgia dell’ospedale di Canicattì.

Canicattì è una città di 40 mila abitanti e con un vasto hinterland i cui comuni appartengono al medesimo distretto sanitario e l’Asp di Agrigento, a quanto dichiara l’organizzazione sindacale Fsi-Usae l’Asp di Agrigento, sembra non curarsi dell’emergenza.

“L’Asp di Agrigento – continuano i dirigenti sindacali – sta tamponando in attesa di assumere dei nuovi medici con dei gettoni di reperibilità facendo arrivare dottori, in caso di urgenze, da Licata o da Agrigento, ma il servizio resta sempre carente e limitato anche a causa delle distanze”.

I medici dell’ospedale di Canicattì hanno attivato le prime proteste per segnalare l’annosa situazione, ritrovatisi soli hanno manifestato esprimendo il loro disagio e, a seguito di ciò, nei primi di agosto, il direttore generale dell’Asp si è attivato dicendo che stavano provvedendo all’assunzione di almeno due medici ma sono trascorsi 20 giorni e ancora nulla è accaduto.

La criticità è davvero elevata, sottolinea la Fsi-Usae: “Per fortuna ancora non si è verificata una situazione tragica, ma potrebbe facilmente accadere, perché è vero che il reparto assicura le emergenze ma se dovessero esserci tre casi urgenti contemporaneamente come fanno i pochi medici rimasti a gestire il tutto? è troppo rischioso per i pazienti far restare il reparto con queste numero esiguo di personale, ospedale, tra l’altro, già in ginocchio anche per la nota carenza di personale infermieristico e di supporto più volte denunciata dalla nostra organizzazione sindacale. Ettore Di Ventura, sindaco di Canicattì si è esposto scrivendo una lettera aperta e facendosi portavoce dei sindaci dei comuni limitrofi, ma anche in questo caso l’Asp non ha dato alcuna risposta”.