“Posso fare una telefonata?”: detenuto picchia a sangue un secondino

“Posso fare una telefonata?”: detenuto picchia a sangue un secondino

AGRIGENTOAggredito e picchiato a sangue da un detenuto trentenne. Un sovrintendente della polizia Penitenziaria, prossimo alla pensione, è finito al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento dove i sanitari, dopo tutti gli accertamenti di rito, hanno diagnosticato ferite e traumi guaribili in circa 10 giorni. Non è certamente il primo episodio quello che si è registrato alla casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di contrada Petrusa. Una aggressione che è stata però fortemente condannata dalla Federazione sindacati autonomi Cnpp.

Il detenuto trentenne, un italiano, a quanto pare, avrebbe chiesto il permesso per effettuare una telefonata. Richiesta assecondata dagli agenti della polizia Penitenziaria. Ma il giovane si sarebbe dedicato a tutt’altro lungo i corridoi del carcere. Al richiamo del sovrintendente, il detenuto ha dato in escandescenze e si è scagliato contro il poliziotto. Fulmineo l’arrivo degli altri colleghi che hanno, di fatto, scongiurato il peggio.

Il detenuto, un trentenne problematico che già in passato aveva creato situazioni di disordine anche in altri istituti di pena, è stato bloccato e riportato in cella. Sono scattati i soccorsi e il sovrintendente è stato trasferito all’ospedale di contrada Consolida dove, appunto, i medici hanno diagnosticato ferite e traumi.

Nonostante la carenza di organico, anche in questo caso è stata dimostrata la professionalità dei colleghi che sono riusciti a bloccare il detenuto e a scongiurare conseguenze più gravi” ha dichiarato Calogero Spinelli, vicesegretario regionale della Federazione sindacati autonomi Cnpp.