PORTO EMPEDOCLE – Calogerino Oddo era un 41enne disabile. L’uomo seguiva da anni una terapia capace di garantirgli un equilibrio fisico; ma lo scorso ottobre un abbassamento delle piastrine nel suo sangue indusse il medico curante a prescrivere un nuovo farmaco.
Secondo i genitori del paziente, la cura del Centro di salute mentale, in attività da ben ventitré anni, garantiva a Calogerino degli enormi benefici fisici e mentali. Purtroppo, però, circa un mese dopo la prescrizione del nuovo farmaco, le condizioni dell’uomo sono andate drasticamente peggiorando, fino a costringerlo al ricovero in ospedale giorno 1 novembre.
Ma proprio quel giorno, secondo quanto riferiscono i familiari, il personale ospedaliero del reparto di psichiatria si rifiutò di ricoverare il malato, poiché giorno festivo. In seguito Calogerino, secondo l’esposto, sarebbe rimasto nel reparto per giorni senza essere sottoposto ad altri accertamenti nonostante vomitasse sangue.
L’11 novembre la vicenda si conclude con la morte di Calogerino, ennesima vittima della malasanità siciliana. I genitori pretendono ora che venga fatta luce sulle cause della sua morte, chiedendo la riesumazione della salma del figlio e l’autopsia. Il pm Carlo Cinque sta esaminando l’esposto presentato dai familiari, composto da 8 pagine che ritraggono nel dettaglio gli ultimi giorni di vita di Calogerino, attraverso il proprio legale Gianfranco Pilato.
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