AGRIGENTO – Imputazione coatta nei confronti di quattro medici dell’ospedale San Giovanni di Dio, in servizio nel reparto di Ortopedia dell’ospedale di contrada Consolida.
È stata disposta dal g.i.p. del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, in riferimento alla morte di Michele Di Stefano 69enne di Porto Empedocle, avvenuta per emorragia intestinale non diagnosticata, il 26 giugno del 2016, dopo essere stato investito da un’auto, ed essere stato ricoverato nel reparto di Ortopedia per frattura del femore.
Secondo il giudice, infatti, il problema emerso avrebbe potuto risolversi con un intervento entro le 24 ore, in quanto gli esiti dell’autopsia avrebbero chiaramente evidenziato che il ferito, che soffriva di obesità e di diabete nonché di una patologia cardiaca, era morto per un’ischemia intestinale. I medici quindi, avrebbero sottovalutato l’anemizzazione dell’uomo senza disporre altri esami clinici per evidenziare la presenza di eventuali emorragie interne.
La richiesta di rinvio a giudizio dovrà essere formulata entro dieci giorni nei confronti di G. T., 45 anni, G. C., 42 anni, S. R., 52 anni e S. P., 53 anni. Secondo il giudice devono essere processati per omicidio colposo perché “in violazione delle linee guida specifiche, hanno omesso gli esami strumentali che avrebbero accertato in tempo utile la presenza di un’emorragia intestinale e, quindi, i trattamenti chirurgici e terapeutici”.
Il magistrato, dunque, ha accolto in parte la richiesta di opposizione all’archiviazione del procedimento avanzata dalla procura della Repubblica, perché le posizioni dei sei tra personale del pronto soccorso e del reparto di Terapia Intensiva A. P., 37 anni, M. B., 51 anni, G. P., 53 anni, S. G., 52 anni, M. R. A. e L. M., 59 anni è stata di fatto archiviata.