Cronaca

Operazione “Casuzza”, avviso conclusione indagini per due uomini

AGRIGENTO – La Polizia di Stato di Agrigento, nei decorsi giorni ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di due soggetti, le cui responsabilità erano emerse dalle investigazioni esperite nell’ambito dell’inchiesta denominata “Casuzza, risalente al giugno del 2020; indagini, queste, che consentirono di far luce su una serie di condotte illecite in tema di spaccio di stupefacenti nel territorio di Favara.

La Procura della Repubblica di Agrigento, guidata da Salvatore Vella, vagliando la parte delle indagini relative ai reati contro il patrimonio, ha emesso gli avvisi a carico di due soggetti, ritenuti responsabili dei reati di furto e riciclaggio di autoveicoli.

In particolare, dalle investigazioni esperite dalla Squadra Mobile di Agrigento, guidata da Giovanni Minardi, emergerebbe che M.L. di 34 anni, sarebbe responsabile del reato di furto pluriaggravato, in concorso con altri soggetti allo stato ignoti, poiché tra il 27 ed il 28 febbraio 2019, si è introdotto all’interno del Centro Distribuzione Poste Italiane filiale di Favara, impossessandosi indebitamente di tre furgoni Fiat Fiorino, in uso alla suddetta società. All’indagato vengono contestate le aggravanti di aver commesso il fatto con violenza sulle cose, consistita nell’aver manomesso i fili di accensione del motore, aver commesso il fatto su beni destinati a pubblico servizio e di aver agito in più persone.

La citata Squadra Mobile, sempre su disposizione della Procura di Agrigento ha notificato, altresì, un altro avviso di conclusione indagini preliminari a D.G.G. di 27 anni, il quale avrebbe riciclato un furgone Fiat Fiorino, in precedenza rubato da M.L. di 34 anni, in concorso con altri soggetti allo stato ignoti, per poi apporvi le targhe dell’autovettura Fiat Panda 4×4, oggetto di altro furto, avvenuto il 26 febbraio 2019, ai danni del dipartimento Regionale della Protezione Civile Sicilia, così compiendo anche le operazioni idonee ad ostacolare l’identificazione della provenienza illecita del veicolo.

Foto di repertorio

Redazione

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