Cronaca

Operazione antimafia ad Agrigento: 48 arresti

AGRIGENTO – All’alba di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, con il supporto del Comando Provinciale di Caltanissetta, hanno dato vita a una operazione antimafia ad Agrigento. Eseguita un’ordinanza di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).

L’operazione antimafia ad Agrigento

Il provvedimento colpisce 51 indagati, tutti cittadini italiani, accusati a vario titolo di appartenere all’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”. Nonché di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e altri reati.

Tra gli arrestati figurano anche i 24 soggetti fermati lo scorso dicembre nell’ambito della medesima indagine.

Dettagli delle misure cautelari

  • 36 persone sono state trasferite in carcere;
  • 15 soggetti sono stati posti agli arresti domiciliari.

Contesto dell’indagine

Ricostruito l’organigramma e le attività criminali delle famiglie mafiose di Porto Empedocle e Agrigento/Villaseta.

Secondo le indagini, i gruppi sarebbero guidati rispettivamente da:

  • Fabrizio Messina, 49 anni, pregiudicato, capo della famiglia mafiosa di Porto Empedocle;
  • Pietro Capraro, 39 anni, pregiudicato, leader della famiglia di Agrigento/Villaseta.

Nonostante i duri colpi inflitti negli anni precedenti, la “Cosa Nostra” agrigentina si conferma ancora attiva, con un’organizzazione ben strutturata, ingenti risorse economiche, e un arsenale significativo. Evidenziata, grazie alle indagini, una crescente instabilità tra i gruppi mafiosi locali e persistenti collegamenti tra detenuti e ambienti criminali esterni.

Sistema di comunicazione in carcere

Un aspetto preoccupante emerso dall’inchiesta riguarda il sistematico utilizzo di telefoni cellulari da parte degli affiliati detenuti. Ciò ha permesso loro di mantenere il controllo operativo, impartire ordini e gestire i rapporti con i complici in libertà, preservando così l’efficienza della struttura criminale.

L’operazione conferma il costante impegno delle Forze dell’Ordine nel contrasto alla criminalità organizzata, garantendo sicurezza e legalità sul territorio.

La capacità di controllo del territorio da parte dell’associazione mafiosa

Le indagini hanno evidenziato con chiarezza il potere dell’associazione mafiosa di influenzare le dinamiche criminali sul territorio, documentando numerosi reati (estorsioni, detenzione di armi, incendi e danneggiamenti) commessi con il ricorso alla forza intimidatoria tipica di un’organizzazione mafiosa, come previsto dall’art. 416 bis c.p.

Di seguito le principali condotte emerse durante l’attività investigativa:

  • Imposizioni nel settore lavorativo:
    • L’amministratore di una società impegnata nei lavori di raccolta e trasporto rifiuti ad Agrigento è stato costretto ad assumere almeno cinque persone legate ai membri dell’organizzazione.
    • Il rappresentante legale di una società di carburanti è stato obbligato a licenziare un dipendente per sostituirlo con una persona gradita agli associati.
  • Atti di danneggiamento:
    • Due autocarri di proprietà di una ditta di costruzioni sono stati incendiati.
    • Un furgone appartenente a una rivendita di bevande di Porto Empedocle è stato dato alle fiamme.
    • Diversi colpi di arma da fuoco sono stati esplosi contro la saracinesca della stessa rivendita.
  • Estorsioni nei cantieri:
    • L’amministratore della società incaricata della riqualificazione di Piazza della Concordia, a Villaseta, è stato costretto ad assumere un operaio indicato dall’organizzazione. Anche la ditta subappaltatrice dei lavori è stata obbligata ad assumere personale scelto dai mafiosi.
  • Rapine e intimidazioni:
    • Presso un distributore di carburanti di Villaseta, gli associati hanno compiuto una rapina, sottraendo 400 euro con minacce e violenza.
    • Il titolare di un bar di Agrigento e i suoi dipendenti sono stati obbligati a fornire cibi e bevande gratuitamente.
    • Un commerciante di Agrigento è stato costretto a versare 1.000 euro al mese, sotto minaccia e atti di violenza.
  • Atti intimidatori gravi:
    • Colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro la porta d’ingresso dell’abitazione di un uomo di Agrigento, come ritorsione per un litigio con il figlio di uno dei sodali.

Questi episodi dimostrano l’influenza pervasiva e il controllo esercitato dall’organizzazione mafiosa sulle attività economiche e sociali locali, con un utilizzo sistematico della violenza e dell’intimidazione per ottenere vantaggi economici e mantenere il controllo del territorio.

Ulteriori sviluppi investigativi: traffico di stupefacenti e recrudescenza criminale

Oltre alle attività già descritte, i vertici delle famiglie mafiose di Porto Empedocle e Agrigento-Villaseta risultano aver diretto e promosso due distinte organizzazioni dedite al traffico di sostanze stupefacenti. Questi gruppi hanno operato in piena sinergia, acquisendo il monopolio del redditizio mercato della droga nella provincia di Agrigento.

Le indagini hanno evidenziato una capacità logistica significativa, che ha permesso di instaurare rapporti commerciali con gruppi criminali non solo in altre province siciliane. Ma anche a livello nazionale e internazionale. Emersi contatti con Belgio, Germania e Stati Uniti. Documentati numerosi trasporti di ingenti quantitativi di stupefacenti, con cessioni destinate alla vendita al dettaglio.

Sequestrati:

  • Oltre 100 kg di hashish.
  • Più di 6 kg di cocaina.
  • Nel novembre scorso, 120.000 euro in contanti, occultati in cinque pacchi sottovuoto all’interno di un’autovettura.

Escalation di atti intimidatori e prevenzione di una “guerra” di mafia

Le più recenti indagini hanno registrato una preoccupante intensificazione di gravi atti intimidatori, spesso commessi con l’uso di armi. Questa recrudescenza sembra collegata sia al controllo del territorio sia ai tentativi di contrastare l’egemonia del gruppo mafioso dominante ad Agrigento-Villaseta.

Tale contesto aveva fatto emergere un concreto rischio di escalation violenta, che avrebbe potuto culminare in una vera e propria “guerra” di mafia, come descritto dagli stessi indagati. Eseguito nel dicembre scorso, per prevenire ulteriori crimini, un provvedimento di fermo nei confronti di 24 persone, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.

Le operazioni hanno portato a:

  • Numerose perquisizioni e sequestri, tra cui un arsenale composto da diverse armi e munizioni, comprese una bomba a mano e una pistola mitragliatrice calibro 9.
  • Il ritrovamento di 80.000 euro in contanti.

Le immagini video

 

Presunzione di innocenza

Si sottolinea che, in base al principio della presunzione di innocenza, la posizione degli indagati non è ancora stata accertata in via definitiva. Le successive fasi del procedimento giudiziario serviranno a determinare eventuali responsabilità.

Redazione

Post recenti

  • Cronaca

Il Comune di Palermo aumenta il contributo alle vittime di estorsione mafiosa

PALERMO - Il Comune di Palermo, guidato dal sindaco Roberto Lagalla, incrementa il proprio impegno…

16 minuti fa
  • Spettacoli

Lucio Corsi approda all’Eurovision: la decisione della Rai dopo la rinuncia di Olly

Lucio Corsi rappresenterà l'Italia alla 50esima edizione dell'Eurovision Song Contest: sarà il cantante di "Volevo…

28 minuti fa
  • Cronaca

Alcamo, nuova truffa del “finto carabiniere”: vittima un’anziana

ALCAMO - Torna la truffa del finto carabiniere, arrestati due pregiudicati casertani responsabili di un'estorsione…

60 minuti fa
  • Cronaca

Catania, aggredisce i poliziotti durante un controllo: arrestato 46enne

CATANIA - Un'aggressione si è verificata durante un controllo di routine nell'abitazione di un catanese…

1 ora fa
  • Meteo

Torna il sole in Sicilia? Le previsioni meteo per domani

SICILIA - Arrivano buone notizie in tema di previsioni meteo: per la giornata di domani…

1 ora fa
  • Politica

L’assessore alla Salute Faraoni: “Rivedere il rapporto con i professionisti sanitari”

SICILIA - Revisione del modello amministrativo sanitario, il piano dell'assessore sanitario Daniela Faraoni per affiancare…

2 ore fa