“Non si può morire così”: sgomento per la morte di Rocco Saponetto, lascia la moglie e un bimbo di 5 anni

LICATA – “Era un bravo ragazzo, educato con tutti, non si può morire così”. Questo e tanti altri, sono i messaggi di cordoglio che a distanza di ore dalla terribile notizia della morte di Rocco Saponetto, si leggono sul web.

La notizia del suo decesso, a seguito dell’incidente stradale che lo ha visto coinvolto a Licata, nell’agrigentino, in contrada Caterpile, lungo la SS 115, si è subito diffusa lasciando nello sgomento e nella disperazione chi, quel ragazzo di soli 36 anni, lo conosceva bene.



Originario di Gela, Rocco, era a bordo della sua Yamaha quando si sarebbe scontrato con una Ford Fiesta alla cui guida si trovava un 73enne di Alimeno. L’impatto, fatale, aveva fatto perdere una gamba a Saponetto. Le sue condizioni, gravi sin dall’arrivo dei sanitari del 118 sul luogo dell’incidente, erano disperate. Il quadro clinico non faceva bene sperare così, trasportato d’urgenza all’ospedale San Giacomo d’Altopasso, a Licata, si è spento poco dopo.

Inutili i tentativi di trarlo in salvo da parte dei medici. Rocco lascia la moglie e un bimbo di appena cinque anni. “Un ragazzo speciale”, così lo ricorda Giuseppe e chi, quel 36enne con la passione per le moto, lo conosceva bene.