Nicolosi si dimette dopo lo scandalo dei “furbetti” del vaccino. Solidarietà del sindaco Cuffaro

RAFFADALI – Continua a destare attenzione lo scandalo sui “furbetti” del vaccino che ha interessato da vicino la comunità di Corleone, dove il primo cittadino Nicolò Nicolosi si sarebbe dimesso in seguito all’accusa di far parte proprio di uno degli “incriminati” che avrebbe ricevuto il vaccino.

A tal proposito arriva il sostegno da parte del sindaco di Raffadali (Agrigento), Silvio Cuffaro, che afferma: “Ho chiamato personalmente l’onorevole Nicolosi per manifestare tutta la mia solidarietà e la mia stima nei suoi confronti e l’ho invitato a ritornare sulla sua decisione. Trovo assurdo che a pagare sia uno dei sindaci più corretti e anche più anziani d’Italia. Al di là se il sindaco di Corleone avesse più o meno diritto degli altri, visto che compirà a breve 79 anni, condivido però la sua scelta di porre provocatoriamente l’accento su un problema, quello della vaccinazione dei sindaci, che è sotto gli occhi di tutti“.

Lo stesso aggiunge: “Per mesi siamo stati in prima linea su tutti i fronti e abbiamo affrontato la crisi sanitaria, quella economica e quella sociale, senza armi e senza alcun sostegno. Un sindaco, tengo a precisare, è il capo della Polizia Locale, autorità comunale di Protezione Civile e autorità sanitaria locale, oltre a tutti gli altri compiti di responsabilità che ogni giorno è chiamato ad assolvere. Ebbene, i componenti della Polizia Locale, della Protezione Civile e tutti gli operatori sanitari hanno il diritto di vaccinarsi e molti lo hanno già fatto, il sindaco, invece, che sovrintende a tutti questi servizi, non ne ha invece diritto: mi sembra un’incongruenza più che palese“.

Cuffano infine afferma: “Credo che continuare a tenere in prima linea i sindaci d’Italia sia una necessità per tutti e non un privilegio. Bene dunque ha fatto Nicolosi a sollevare il problema, seppur in maniera trasgressiva, e richiamare l’attenzione di chi deve prendere le decisioni e, forse troppo alla leggera, ha condannato, a priori, l’azione del sindaco di Corleone”.

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