RAFFADALI – I carabinieri del Comando provinciale di Agrigento hanno arrestato tre individui con gravi accuse di rapina, estorsione, violenza privata, danneggiamento e violazione di domicilio. I fermati sono Gabriele Minio, 36enne di Raffadali, che è stato incarcerato, e gli agrigentini Giuseppe Casà, 28 anni, e Samuel Donzì, 23 anni, posti agli arresti domiciliari. Inoltre, un minorenne di Agrigento è indagato a piede libero.
Minacce e tentativi di appropriazione immobiliare
Secondo le accuse, i tre avrebbero minacciato di morte un’intera famiglia di Raffadali composta da padre, madre e due figli minorenni, con l’intento di farli abbandonare la loro abitazione e impossessarsi dell’immobile. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Micaela Raimondo, mentre l’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Alessia Battaglia.
Un incubo per la famiglia di Raffadali
La vicenda risale a maggio scorso, quando l’immobile, abitato dai coniugi e dai loro figli, era ambito da Minio, vicino di casa della famiglia. Le vittime hanno subito insulti, minacce, tentativi di effrazione e persino colpi di pistola contro la loro auto. Tra le minacce ricevute, ci sarebbero state frasi come: “Chiama tuo marito… ti sparo… chiama tuo marito che lo ammazziamo”. Questo clima di terrore ha spinto i coniugi a denunciare l’accaduto alle autorità, anche se successivamente hanno ritirato la querela, probabilmente per paura di ritorsioni.
Le indagini
Nonostante il ritiro della denuncia, le indagini hanno portato all’arresto dei tre accusati. Minio, Casà e Donzì, difesi dagli avvocati Salvatore Cusumano, Fabio Inglima e Teresa Alba Raguccia, compariranno presto davanti al giudice per le indagini preliminari per gli interrogatori di garanzia e la convalida del provvedimento.