LAMPEDUSA – É stato avviato il piano di evacuazione dei migranti dall’hotspot di Lampedusa con il coordinamento del Commissario per l’emergenza immigrazione Valerio Valenti e il prefetto di Agrigento e con il supporto della Difesa, della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto. Il trasferimento dei migranti avverrà tenuto conto dei tempi necessari per lo svolgimento delle procedure di identificazione e di prima assistenza sanitaria.
Una delle priorità cui il prefetto Valenti ha lavorato in queste prime settimane da Commissario è stato proprio quello di mettere a punto un dispositivo che consenta di svuotare l’hotspot dell’isola nei momenti di picco degli sbarchi, che coincidono frequentemente con il weekend, come avvenuto in queste ore.
L’obiettivo è quello di evitare che la struttura – che ha una capienza di circa 400 posti – venga travolta dagli arrivi determinando condizioni di invivibilità per gli ospiti, che ieri hanno sfiorato quota 1.700.
Il piano prevede il coinvolgimento di mezzi di Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Marina Militare ed Aeronautica, oltre ai traghetti di linea, per organizzare nel modo più rapido possibile i trasferimenti verso la terraferma, evitando così l’intasamento dell’hotspot.
Si punta ad una “soluzione strutturale” per Lampedusa con l’attivazione di quasi mille nuovi posti di primissima accoglienza per ridurre la pressione migratoria sull’isola che si prepara alla stagione turistica estiva.
Nella notte tra sabato e domenica sono arrivati a Lampedusa 338 migranti, distribuiti su cinque diverse imbarcazioni facendo di fatto proseguire la scia che ha caratterizzato i giorni precedenti. Gli sbarchi avvenuti sabato scorso sono stati 23, con un totale di 1.326 persone.
La Guardia di Finanza ha intercettato un gommone lungo 4 metri con 8 tunisini a bordo, tra cui un minore. Sono partiti da Teboulba in Tunisia, pagando complessivamente 15mila dinari tunisini. Successivamente, la motovedetta V7003 delle Fiamme Gialle ha fermato e portato al molo di Lampedusa un barcone di legno lungo 15 metri con 97 persone a bordo, provenienti dal Bangladesh, Etiopia, Marocco, Siria, Sudan ed Egitto. Il gruppo ha riferito di essere partito da Zuara, in Libia, e di aver pagato 4mila euro a testa per la traversata.
Da Tripoli, sempre dalla Libia, è salpato un natante lungo 12 metri con 130 persone a bordo, tra cui 3 donne e 5 minori, provenienti dal Bangladesh, Siria ed Egitto. Sono stati soccorsi nell’area Sar dalla Cp319 della Guardia Costiera. Durante il ritorno verso Lampedusa, la Cp319 ha anche intercettato un piccolo barchino in vetroresina con 55 persone al suo interno, provenienti dal Bangladesh, Marocco, Egitto, Somalia e Pakistan. Questo gruppo ha riferito di essere partito alle 18 di venerdì da Tagiura, in Libia.
A Punta Sottile, i militari della tenenza della Guardia di Finanza hanno intercettato poco prima della mezzanotte 48 persone, tra cui cittadini del Bangladesh, Etiopia, Marocco, Siria, Egitto e Palestina, appena sbarcate. Nel gruppo erano presenti anche 2 minori e 3 donne, di cui una è stata portata al poliambulatorio per problemi di salute. Non è stato ritrovato il natante utilizzato per il viaggio, che aveva preso il via da un porto imprecisato in Libia.
Foto di repertorio
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