Migranti a bordo di imbarcazioni in difficoltà, due interventi delle ong: 79 migranti salvati

Migranti a bordo di imbarcazioni in difficoltà, due interventi delle ong: 79 migranti salvati

LAMPEDUSA – L’Ong Open Arms ha individuato un gommone in difficoltà con 38 persone a bordo, incluso 5 minorenni, provenienti da Sfax, in Tunisia. L’imbarcazione Astral di Open Arms, partita da Lampedusa, ha reso nota la scoperta tramite un tweet del fondatore Oscar Camps.

La situazione di emergenza è stata gestita dall’equipaggio dell’Astral, che ha soccorso i migranti in difficoltà. L’ONG continua la sua missione di salvataggio in mare, sottolineando l’importanza di garantire un accesso sicuro e legale per le persone in fuga dalle condizioni di vita insostenibili.

Altri 41 salvati

Il veliero Nadir della Ong Resqship ha salvato 41 persone a bordo di un’imbarcazione instabile in acque della zona maltese.

Le autorità italiane hanno assegnato il porto di Lampedusa come luogo di approdo.

Tra le persone recuperate ci sono una donna incinta e un bambino di 4 anni. La Ong ha dichiarato che la situazione nel Mediterraneo è drammatica e che il loro equipaggio è stato informato di numerose emergenze in mare in poche ore.

Tre imbarcazioni, 102 migranti arrivati nella notte

Centodue migranti, su tre diverse imbarcazioni, sono stati soccorsi la notte scorsa da motovedette della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza nelle acque antistanti Lampedusa.



Ieri, sull’isola, c’erano stati 20 sbarchi con un totale di 1.078 persone arrivate.

Sugli ultimi tre barchini c’erano, rispettivamente, 28, 37 (compresi due minorenni e dieci donne) e 37 persone originarie di Guinea, Burkina Faso, Camerun, Mali, Sudan, Tunisia, Marocco e Siria. Tutti hanno riferito di essersi imbarcati a Sfax in Tunisia.

Fonte foto di copertina: Ansa.it

Emergenza migranti, nel 2023 oltre 2mila arrivi con le ong: la Sicilia è la Regione che ha registrato più sbarchi

Secondo i dati forniti, nel 2023 sono sbarcati in Italia su navi umanitarie 2.301 migranti, il che corrisponde al 5,9% del totale di 38.988 persone arrivate via mare dall’1 gennaio fino a oggi. Questo è un calo rispetto al dato del 2022, quando il 10% dei migranti arrivati via mare erano stati soccorsi da imbarcazioni umanitarie. Il decreto del 23 gennaio sembra aver avuto un impatto sulla riduzione dell’attività delle navi umanitarie.

Degli arrivi totali, 11.712 sono stati autonomi, mentre il resto è stato soccorso in mare. La Tunisia è il principale paese di partenza, con 19.949 migranti salpati dalle sue coste, mentre dalla Libia sono partiti 15.515 migranti. La Sicilia è stata la regione con più arrivi, con 29.926 migranti sbarcati, seguita dalla Calabria con 4.502.

Il calo degli arrivi tramite navi umanitarie potrebbe essere il risultato del decreto del 23 gennaio, che ha introdotto misure più rigorose per le imbarcazioni umanitarie che operano nel Mediterraneo.

Il decreto prevedeva l’obbligo di registrarsi in un elenco pubblico delle navi autorizzate a svolgere attività di ricerca e soccorso, e di sottoporsi a controlli per garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza in mare. Inoltre, le navi dovevano rispettare le leggi del mare e non interferire con le operazioni delle autorità di controllo.

Tuttavia, la riduzione degli arrivi tramite navi umanitarie potrebbe anche essere il risultato di altri fattori, come la riduzione dei flussi migratori a causa della pandemia di COVID-19 o il rafforzamento della sorveglianza delle coste libiche.