Migranti, 928 in partenza dall’hotspot di Lampedusa per Reggio Calabria e Porto Empedocle

Migranti, 928 in partenza dall’hotspot di Lampedusa per Reggio Calabria e Porto Empedocle

AGRIGENTO In queste ore è in corso l’imbarco di 598 dei 1.905 migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa sulla nave Diciotti che, una volta completate le operazioni di imbarco, partirà alla volta di Reggio Calabria. È quanto si apprende dalle ultime notizie provenienti dalla Prefettura di Agrigento. A seguire, altri 250 immigrati lasceranno i padiglioni di contrada Imbriacola e verranno accompagnati al porto dove il traghetto di linea li porterà a Porto Empedocle. Entro la tarda mattinata, infine, altri 80 migranti partiranno con una motovedetta della Guardia di Finanza sempre per Porto Empedocle.

Nonostante questi trasferimenti, nella struttura di primissima accoglienza, che nei giorni scorsi ha ospitato anche 3mila persone, dovrebbero rimanere 977 migranti a fronte di poco meno di 400 posti. La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, sta lavorando per pianificare ulteriori trasferimenti per la serata e per domani. Da venerdì, a causa del mare mosso, non si sono registrati sbarchi sull’isola, ma le condizioni meteomarine sono migliorate da ieri.

La situazione dei migranti sull’isola di Lampedusa è da tempo al centro dell’attenzione dei media e dell’opinione pubblica italiana ed europea. La struttura di primissima accoglienza è stata, spesso, al collasso, con il sovraffollamento che ha creato gravi problemi igienico-sanitari e di ordine pubblico. Il governo italiano ha cercato di trovare una soluzione alla questione migratoria, ma finora gli sforzi sono stati in gran parte inefficaci. Lampedusa continua ad essere il principale punto di sbarco per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa via mare, nonostante l’aumento dei controlli e delle operazioni di pattugliamento nel Mediterraneo.

Il tema della migrazione è complesso e richiede una soluzione globale che coinvolga tutti i paesi europei e le organizzazioni internazionali competenti. Nel frattempo, tuttavia, l’Italia continua ad affrontare la situazione con grande impegno e dedizione, cercando di garantire la dignità e i diritti dei migranti che arrivano sulle sue coste.

Ieri un altro sbarco a Pozzallo

Un nuovo sbarco di migranti è stato individuato grazie al drone dell’associazione Mareamico. L’imbarcazione, di circa sette metri, ha attraccato sulla spiaggia di Misita, tra la foce del fiume Naro e Punta Bianca, con a bordo circa 40 persone. Appena arrivati, i migranti si sono dispersi nelle campagne circostanti, rendendo difficile il loro rintracciamento. Secondo Mareamico, questa tipologia di sbarco è particolarmente inquietante perché lo Stato non ha contezza del numero reale degli arrivi, poiché non avviene alcun riconoscimento ufficiale.

Nel frattempo, ieri pomeriggio, nel porto di Pozzallo sono arrivati i 17 migranti sopravvissuti al naufragio avvenuto davanti alle coste libiche, in cui si suppone siano dispersi 30 persone. I naufraghi, tutti maggiorenni e di nazionalità bangladese, sono stati trasbordati sulle motovedette della Guardia Costiera dal mercantile Froland che li aveva soccorsi. Sul molo del porto di Pozzallo, è stata predisposta la macchina dell’accoglienza con il personale dell’Asp, della Croce Rossa e il medico dell’Usmaf, insieme alle forze dell’ordine. Dopo lo sbarco, i migranti sono stati spostati all’hotspot di Pozzallo.

Questi episodi dimostrano ancora una volta l’urgente necessità di una gestione più efficace della questione migratoria da parte delle autorità competenti. La dispersione dei migranti arrivati di notte, infatti, crea un serio problema di controllo, mentre i naufragi continuano a causare morti e dispersi. La situazione è critica, anche, negli hotspot, dove si registrano sovraffollamenti e problemi di igiene e sanità. Servono dunque interventi concreti per garantire una gestione più umana e sicura del fenomeno migratorio.