Micro cellulari sul muro di cinta del carcere di Agrigento, indagini in corso

Micro cellulari sul muro di cinta del carcere di Agrigento, indagini in corso

AGRIGENTO – Sul muro di cinta della casa circondariale Pasquale Di Lorenzo in contrada Petrusa, ad Agrigento, sono stati trovati cinque microtelefonini e tre caricatori all’interno di un sacchetto di plastica. Durante il turno serale di perlustrazione, gli agenti della polizia penitenziaria hanno notato gli oggetti sul muro di cinta e hanno ipotizzato che un drone abbia lasciato il sacchetto in attesa che un detenuto lo recuperasse durante l’ora d’aria del giorno successivo. Le autorità hanno sequestrato il sacchetto e il suo contenuto e hanno avviato un’indagine per scoprire come siano stati depositati gli oggetti e a chi fossero destinati i microtelefonini.

La presenza di telefoni cellulari all’interno dei carcere è un fenomeno purtroppo diffuso e rappresenta una grave minaccia per la sicurezza e la gestione delle carceri stesse. I detenuti che riescono ad avere accesso a un cellulare possono continuare a mantenere contatti con il mondo esterno, coordinare attività criminali, intimidire testimoni, organizzare fughe e molto altro ancora. Per questo motivo, le autorità penitenziarie stanno intensificando le misure di sicurezza e di prevenzione, adottando nuove tecnologie e impiegando personale specializzato nella lotta al traffico di telefoni cellulari all’interno dei penitenziari.

Questo non è il primo episodio del genere al carcere di Agrigento. A febbraio dello scorso anno, un familiare di un detenuto aveva nascosto sette microtelefonini nelle parti intime per farli entrare nel penitenziario durante un colloquio con il recluso. In un altro episodio, avvenuto nel 2020, un detenuto per mafia recluso in una cella di alta sicurezza nel carcere di Agrigento è stato trovato in possesso di un microtelefonino.

Spesso è stata l’organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria ad aver denunciato il fenomeno diffuso dell’introduzione dei dispositivi cellulari all’interno delle carceri. Il sindacato, allo stesso tempo, denuncia la condizione di difficoltà in cui lavora il personale preposto alla sorveglianza dei detenuti anche in termini di violenze e aggressioni subite.

Foto di repertorio