AGRIGENTO – Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Questore di Agrigento pro-tempore, ha applicato la misura della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza, aggravata con obbligo di soggiorno, a Rosario Meli, di 73 anni, e a Calogero Piombo, di 70 anni, entrambi di Camastra.
Il Tribunale ha inflitto a Rosario Meli la misura per la durata di 4 anni e a Calogero Piombo per 3 anni, in quanto ritenute persone socialmente pericolose, poiché indiziati di far parte di un’associazione di stampo mafioso operante nella provincia.
A seguito della istruttoria della Divisione Anticrimine, il Tribunale delle Misure di Prevenzione ha ritenuto che a carico di Meli e di Piombo sia stato presentato un quadro probatorio idoneo a sorreggere un giudizio di pericolosità sociale.
I due sono stati indagati nell’ambito della operazione antimafia Vultur, sviluppata dalla Polizia di Stato, e in data 7 giugno 2016 il personale della Squadra Mobile li ha arrestati, unitamente ad altri soggetti, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Rosario Meli, detto “Saro ti puparu“, era già stato condannato con sentenza irrevocabile, nell’ambito del processo Croce Alletto +77, per reati per il reato di cui all’art. 416 bis C.P., commesso fino al 1993, quale appartenente alla consorteria di stampo mafioso denomina “stidda“, sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno, applicatagli per 5 anni, nonché dichiarato delinquente abituale dal Magistrato di Sorveglianza di Agrigento.
È stato nuovamente alla ribalta nel 2012, allorché ha assunto la carica di reggente della compagine “stiddara” di Camastra ed esercitava con metodi mafiosi un racket estorsivo nel settore delle onoranze funebri. Lo stesso attualmente è ristretto, in forza di titolo custodiale del G.I.P. del Tribunale di Palermo, per i delitti di associazione di tipo mafioso, esercitata con ruolo apicale, tentata estorsione aggravata e reati in tema di armi, per i quali con sentenza del Tribunale di Agrigento del 22 novembre 2018, confermata in appello con sentenza dell’ 11 dicembre 2020, ha riportato condanna alla pena di 17 anni e 6 mesi di reclusione.
Calogero Piombo, anch’egli ristretto, è stato condannato, con la sentenza citata, per i delitti di associazione di tipo mafioso e tentata estorsione aggravata, alla pena di 13 anni e 6 mesi di reclusione, essendo riconosciuto soggetto che ha avuto un ruolo di diretto coadiutore di Meli nella gestione delle vicende criminose, anche ponendo a disposizione i locali del proprio esercizio commerciale di tabaccheria per lo svolgimento di riunioni tra i sodali e di incontro con esponenti di altre consorterie mafiose.
Il Tribunale di Palermo, con il decreto emanato, ha comminato – accogliendo la proposta del Questore – il divieto di ottenere e la decadenza da licenze pubbliche ed autorizzazioni di commercio, anche nei confronti dei familiari conviventi.
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