La tragedia di Lampedusa del 2013: ricordate le 368 vittime del Mediterraneo

La tragedia di Lampedusa del 2013: ricordate le 368 vittime del Mediterraneo

AGRIGENTO – Prosegue l’impegno dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ONLUS a sostegno delle vittime dell’immigrazione e dei rifugiati.

Il presidente nazionale Giuseppe Castronovo, il consigliere nazionale e presidente siciliano dell’associazione Giuseppe Guarino e il segretario generale Roberto Serio erano presenti alla IV Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, la seconda dall’approvazione della legge, celebrata a Lampedusa in ricordo delle vittime del 3 ottobre 2013, quando in un naufragio persero la vita 368 migranti a largo dell’isola. Le celebrazioni rientrano in un appuntamento di quattro giorni per il progetto “L’Europa inizia a Lampedusa”, al quale hanno preso parte circa 200 studenti provenienti da tutta Europa.

I rifugiati che fuggono dai conflitti sono le nuove vittime civili di guerra ed è questo il messaggio che l’ANVCG vuole lanciare con la sua presenza qui e con le sue campagne», ha dichiarato il Presidente dell’ANVCG Giuseppe Castronovo, aggiungendo che «è fondamentale che l’Italia e l’Unione Europea sostengano la creazione di corridoi umanitari in aiuto delle sventurate persone costrette a lasciare le proprie terre a causa dei bombardamenti e degli scontri tra le opposte fazioni”.

I rappresentanti dell’ANVCG, insieme al presidente del Senato Pietro Grasso e al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, hanno preso parte ad un momento di raccoglimento davanti alla Porta d’Europa di Lampedusa. Alla celebrazione, che ha preceduto la commemorazione in mare sul luogo del naufragio a bordo delle motovedette della Guardia Costiera e delle barche dei pescatori di Lampedusa, erano presenti anche il Sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, padre Mussie Zerai, l’arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro e alcuni sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre 2013.

Ricordare la tragedia di Lampedusa è oggi più importante che mai, per tenere sempre a mente quanto la gestione dei flussi migratori sia un problema umano prima che economico – spiega ’europarlamentare Giovanni La Via – Ricordare oggi le 368 vittime nel Mediterraneo serve anche ad accendere i riflettori in Europa, perché da quel giorno di 4 anni fa a oggi qualcosa è cambiato, grazie all’impegno del Governo, ma non siamo ancora alla sufficienza per quanto riguarda la solidarietà europea. Gli sbarchi continuano, seppure in misura inferiore al passato, e la Sicilia e l’Italia tutta sono in affanno per cercare di limitare i danni. E’ il momento di proseguire sulla linea tracciata con il discorso sul futuro dell’Europa e di cooperare davvero come un’unione di Stati, investendo importanti risorse in Africa, risorse sia diplomatiche che finanziarie, come è stato fatto per la rotta balcanica, altrimenti non sarà possibile uscire definitivamente dallo stallo“.