AGRIGENTO – Continuano gli interrogatori dei “big” della politica agrigentina in procura a Palermo nell’ambito dell’inchiesta sulla società “Girgenti Acque”, che gestisce il servizio idrico in molti comuni dell’agrigentino.
Deputati ed ex deputati, infatti, sono stati ascoltati in queste ore dal procuratore aggiunto di Palermo, Maurizio Scalia, riguardo ad una presunta ipotesi di corruzione commessa in concorso con funzionari dell’agenzia dell’entrate di Agrigento.
Continua, dunque, la bufera giudiziaria iniziata lo scorso 10 dicembre quando, con una operazione denominata “Duty free”, erano stati eseguiti 15 arresti tra cui alcuni vertici dell’agenzia delle entrate di Agrigento.
Gli arresti erano scattati a causa di tangenti, favori e assunzioni in cambio dell’annullamento di procedimenti tributari già eseguiti o di informazioni riservate sugli accertamenti in corso, provocando un danno per l’erario di oltre 3 milioni e 240 mila euro.
I politici sono stati interrogati come persone informate dei fatti. Tra i più noti spiccano i nomi del deputato Pd ed ex presidente della regione siciliana, Angelo Capodicasa, il deputato all’Ars, Giovanni Panepinto e l’ex deputato regionale di Agrigento di Forza Italia, Vincenzo Giambrone.