“In silenzio viene nel mio letto e mi tocca”: zio molesta la nipote mentre i genitori dormono

AGRIGENTO – Una giovane ragazza di Agrigento ha trovato il coraggio di denunciare il proprio zio per violenza sessuale, dopo mesi di sofferenza e di silenzio. Dopo essersi confidata con la madre, ha deciso di parlare anche alle autorità. Il sospettato, un uomo 60enne di Agrigento, è stato indagato a piede libero con l’accusa di aver molestato la nipote.

La storia dovrà essere confermata dalle indagini, ma secondo il racconto della giovane ci sarebbero stati episodi raccapriccianti. Avrebbe riferito di numerosi episodi in cui lo zio avrebbe tentato di avere un approccio sessuale con lei, addirittura nella camera da letto mentre i genitori dormivano.

L’uomo avrebbe palpeggiato la ragazza e cercato di avere un rapporto sessuale con lei. Dopo qualche indecisione, la ragazza ha deciso di raccontare tutto prima alla madre e poi alle forze dell’ordine.

Lo zio, quando tutti dormiamo, in silenzio, viene nel mio letto e inizia a palpeggiarmi in tutte le parti del corpo e tenta di baciarmi contro la mia volontà”, avrebbe dichiarato la giovane.

In una circostanza, tra l’altro, lo zio avrebbe riferito di volerla “ingravidare”, secondo quanto detto dalla ragazza. Quest’ultima, sentita più volte dalle forze dell’ordine, ha aggiunto che “lo zio è solito palpeggiare anche la figlia di un’amica portatrice di handicap”.

ACCUSATO DI VIOLENZA SESSUALE SULLA COMPAGNA: ASSOLTO PERCHÈ IL FATTO NON SUSSISTE

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese, Gregorio Balsano, ha assolto un uomo dall’accusa di abuso sessuale e minacce verso la sua compagna.

L’imputato è stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” dopo aver svolto il processo con rito abbreviato.

Sia la Procura che l’avvocato difensore dell’imputato, Giuseppe Minà, avevano chiesto l’assoluzione. La donna aveva denunciato di essere stata vittima di ingiurie, minacce e percosse quotidiane, e in una circostanza di aver subito una violenza sessuale nonostante il suo rifiuto.

Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe minacciato la sua compagna puntandole addirittura un fucile contro dopo aver appreso che lei lo aveva denunciato: “Se entro mezz’ora vengo e ti trovo qui ti finisce male“.

L’avvocato difensore ha dichiarato: “Il mio cliente è uscito da un incubo dopo essere stato ingiustamente accusato per diversi anni come un mostro colpevole di maltrattamenti e violenze sessuali sulla propria compagna”.

Foto di repertorio