AGRIGENTO – I medici dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento hanno effettuato per la prima volta l’impianto di un microinfusore di insulina su un bambino affetto da diabete giovanile.
L’intervento ha visto i medici collocare il dispositivo terapeutico, considerato uno standard d’oro nella tecnologia, sottocute al bambino nell’unità di Diabetologia pediatrica, che fa parte del reparto di Pediatria e diretta da Giuseppe Gramaglia.
Il team composto dalle dottoresse Piera Buscarino e Claudia Albino ha eseguito la procedura di impianto del microinfusore di insulina lo scorso 24 maggio. Attraverso un catetere sottocutaneo, il dispositivo medico eroga in modo continuo al paziente la terapia necessaria, programmandola in base alle sue esigenze individuali. Inoltre, il dispositivo somministra dosi supplementari di insulina durante i pasti o per correggere eventuali iperglicemie non correlate all’assunzione di carboidrati.
Il microinfusore di insulina cerca di replicare la normale secrezione insulinica fisiologica del pancreas, mantenendo il paziente in condizioni di stabilità glicemica al fine di prevenire complicanze sia acute che croniche.
Cos’è il diabete giovanile?
Il diabete giovanile è una condizione cronica che colpisce sempre più bambini e adolescenti in tutto il mondo.
Noto anche come diabete di tipo 1, è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule pancreatiche che producono insulina. Senza insulina, l’ormone chiave per regolare i livelli di zucchero nel sangue, i giovani pazienti devono imparare a gestire attentamente la loro glicemia attraverso l’uso di insulina sintetica e altri strumenti.
Il diabete giovanile impone una serie di sfide nella vita quotidiana dei giovani pazienti. Dalla necessità di monitorare costantemente i livelli di zucchero nel sangue, all’adattamento delle abitudini alimentari e all’esercizio fisico regolare, questi giovani guerrieri devono affrontare cambiamenti significativi per mantenere un equilibrio glicemico stabile. Inoltre, il diabete può influenzare le attività scolastiche, sociali e ricreative, richiedendo una pianificazione accurata e una comunicazione chiara con gli insegnanti, gli amici e la famiglia.