AGRIGENTO – Il nuovo questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, ha affermato che la città non è soltanto conosciuta per Lampedusa, ma anche per il suo retaggio mafioso. In quanto ex questore dell’area nissena, Ricifari ha una conoscenza diretta del fenomeno e afferma che, nonostante le due realtà siano vicine geograficamente, hanno anche legami antropologici e di famiglia. La mafia non è più come una volta, e sebbene gli stiddari esistano ancora, sono diventati meno aggressivi e i loro rappresentanti sono spesso in prigione o sotto sorveglianza. C’è comunque una lente che monitora il loro comportamento.
Ricifari ha anche osservato che la mafia agrigentina sta seguendo strade diverse, con i suoi membri seduti nei consigli di amministrazione di banche del Nord Europa o in multinazionali. Secondo il questore, il fenomeno mafioso ad Agrigento si è evoluto, e se in passato si occupava della vendita di prodotti agricoli come zucchine o animali, ora il settore di interesse è quello del gioco e delle scommesse, così come lo street food, come dimostrato dalle inchieste e dalle condanne recenti.
In foto Emanuele Ricifari
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