AGRIGENTO – Non è certamente positivo il quadro emerso oggi da un incontro organizzato dal Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, e le forze dell’ordine sulla situazione igienica dell’hotspot di Lampedusa (Agrigento) e della zona vicina.
Come è ben noto, la struttura alloggia spesso più ospiti di quelli che potrebbe in condizioni di sicurezza (al momento sarebbero circa 700 a fronte di 250 posti disponibili – anche se sono previsti trasferimenti nelle prossime ore). Tuttavia, i problemi sembrano andare ben oltre.
Nella zona che circonda l’hotspot c’è anche un’emergenza ambientale: secondo un recente esposto presentato da Legambiente, nel vallone di contrada Imbriacola sarebbe presente una sorta di “discarica a cielo aperto”. La situazione è definita come l’ennesimo “gravissimo caso di degrado e di inquinamento ambientale”.
Il timore è che vi sia un rischio per la salute pubblica. E per questo proseguono le indagini dei carabinieri per fare chiarezza sul grave problema segnalato da Legambiente.
Durante l’incontro di oggi sono stati discussi anche altri temi, come le fughe frequenti dai centri d’accoglienza e sugli sbarchi. In particolare, una certa attenzione è stata rivolta anche al maxi-sbarco di oltre 500 persone registrato pochi giorni fa: si cercano gli organizzatori della traversata per verificare se, come si teme, i profughi a bordo dell’imbarcazione giunta in Sicilia siano stati tenuti prigionieri in Libia.
Fonte immagine: ScrivoLibero.it