AGRIGENTO – La Squadra Mobile di Agrigento, guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, ha portato a termine l’operazione Hybris, sfociata nell’arresto di 25 persone.
L’obiettivo dell’operazione era smantellare un gruppo criminale che si occupava dell’importazione, del trasporto e della vendita di grandi quantità di cocaina. La base operativa del gruppo era il Bronx di Licata, un intero quartiere che fino a poche ore prima era ritenuto inespugnabile.
Il gruppo era capeggiato e diretto da Michele Cavaleri e aveva allestito un servizio di vigilanza sul territorio, con telecamere installate nei vari punti di accesso e vedette pronte a far scattare l’allarme all’arrivo delle forze dell’ordine.
Durante le indagini è emerso come il sodalizio controllasse gli spostamenti delle pattuglie arrivando anche a contare le automobili e ipotizzare un blitz.
Gli indagati, intercettati, commentavano la presenza di una pattuglia della Guardia di Finanza: “Minchia gli sbirri sono passati…[..] la Finanza… dietro sono… il collo si stuccaru […] i putissiru scafazzari… come vengono gli dico ma che ciolla volete… […] le chiamate, le devo cancellare tutte… tutti i messaggi devo cancellare, tutte cose“.
Lo stesso Cavaleri veniva avvisato del transito di più auto dei carabinieri, una di seguito all’altra, che entravano nei locali della caserma. Una situazione che aveva destato preoccupazione: “Minimo, minimo… sono entrati prima, un’ora fa, con ventitré, ventiquattro macchine Giulietta… […] vai a guardare là davanti che c’è un bordello… […] ci sto passando… […] cammina qua… (l’auto si ferma davanti il commissariato) o sono venuti di fare danno o sono preparati per andare a fare danno”.
In sostanza, il quartiere era diventato un vero e proprio fortino della droga, reso quasi inaccessibile a persone non residenti nella zona a causa dei cortili e delle strettoie.
La risposta dello Stato è stata efficace nonostante le difficoltà incontrate durante le varie fasi dell’operazione, poiché i poliziotti dovevano confrontarsi non solo con i criminali ma anche con il sistema di sorveglianza messo in atto dal gruppo.
Nella città di Marsala (Trapani), è stata condotta un’operazione antidroga che ha portato all’arresto di 11 persone e all’emissione di ordini di divieto di dimora nel comune di Marsala per altri due soggetti.
Gli indagati, complessivamente 14, sono accusati di traffico e spaccio di droga (crack, eroina e cocaina), riciclaggio di denaro, estorsione e lesioni personali.
L’operazione è stata eseguita dai carabinieri della locale Compagnia, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, dal Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia e dal 12esimo Reggimento carabinieri Sicilia. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Marsala su richiesta della Procura.
L’attenzione delle indagini è stata focalizzata sulla zona di spaccio situata nel quartiere popolare di Sappusi, precisamente in via Virgilio. Gli inquirenti hanno scoperto che tre gruppi di spacciatori, guidati da donne che competevano tra loro, stavano operando nella zona. Le Forze dell’Ordine hanno osservato le attività di spaccio per un lungo periodo di tempo prima di intervenire.
Secondo le autorità, la piazza di spaccio è stata responsabile di numerose vendite di droga e di gravi incidenti legati all’uso di sostanze stupefacenti. Una giovane donna morta per overdose nell’ottobre 2021, seguita dal suicidio del suo compagno, avrebbe acquistato droga in quella stessa piazza di spaccio.
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