Cronaca

Fermati tre scafisti ad Agrigento – VIDEO

AGRIGENTO – Lunedì sera, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera hanno eseguito tre provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, emessi dalla Procura della Repubblica di Agrigento, nei confronti di tre cittadini tunisini.

Il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

I soggetti sono accusati di aver violato l’art. 12 del d.lgs. 286/98, in quanto avrebbero collaborato per favorire l’ingresso illegale nel territorio italiano di 24 migranti tunisini. Secondo le accuse, i tre avrebbero trasportato i migranti a bordo di un peschereccio con bandiera tunisina fino alle coste italiane, per poi trasferirli su un natante in ferro e fuggire, lasciando i migranti in condizioni di grave pericolo.

L’episodio risale al mattino del 2 novembre, quando l’aereo “Eagle 1” di Frontex ha avvistato in acque internazionali un peschereccio tunisino che trainava un’imbarcazione in ferro vuota.

Il fermo dei tre scafisti

Le autorità italiane hanno inviato sul posto una motovedetta della Guardia Costiera di Lampedusa e una della Guardia di Finanza, già operative nella zona. Poco prima dell’arrivo delle unità di soccorso, il peschereccio ha trasbordato i migranti sul natante in ferro e ha invertito la rotta, dirigendosi verso la Tunisia.

Le motovedette sono riuscite a soccorrere i 24 migranti e a fermare il peschereccio per ulteriori verifiche.

Le indagini, condotte dallo SCO, dalla SISCO di Palermo, dalla Squadra Mobile di Agrigento e dalle unità navali della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera di Lampedusa, hanno confermato che l’imbarcazione tunisina non era impegnata in attività di pesca, come dimostrato dall’assenza di pescato e dalle reti asciutte a bordo.

I provvedimenti di fermo sono stati eseguiti nella serata di lunedì a Lampedusa, e i tre indagati sono stati trasferiti nel carcere di Agrigento, in attesa dell’udienza di convalida.

Le indagini proseguono, e la responsabilità penale degli indagati sarà valutata durante il processo.