FAVARA – Si continua a sperare contro ogni evidenza: oggi entra nel vivo l’ottavo giorno di ricerche per Marianna Bello, la 38enne mamma di tre figli travolta dalla furia dell’acqua durante il nubifragio dello scorso primo ottobre. Nonostante lo scenario difficile, le autorità intensificano gli sforzi con nuovi mezzi e uomini.
Le unità arrivate da Livorno
Questa mattina è arrivata una squadra di unità cinofile molecolari dei carabinieri provenienti da Livorno, specializzate nella ricerca di persone in ambienti complessi come macerie, fango e storture sotterranee. Le operazioni partiranno da un convogliatore delle acque nella zona “Conzo”, punto ritenuto cruciale, per poi spingersi lungo tutto il canalone verso il depuratore comunale.
Parallelamente, ieri sera è stato calato nelle fognature un robot dell’Aica, capace di esplorare a circa venti metri di profondità. L’apparecchiatura ha evidenziato un’occlusione composta da fango e detriti, suscitando l’interesse dei vigili del fuoco che stanno aprendo una via d’accesso mediante ruspe per verificare cosa si nasconda al di sotto.
Le ricerche nei canali e nei bacini
Le ricerche si concentrano su più fronti. I canali e i bacini del vallone Cicchillo sono stati svuotati e ispezionati, e mezzi meccanici coadiuvati da pompe idrovore operano per liberare percorsi bloccati dal fango.
Alcuni oggetti ritrovati
Nel corso delle ultime giornate sono stati ritrovati alcuni oggetti riconosciuti dai familiari: una giacca nera, ritenuta quella indossata da Marianna al momento della scomparsa, è stata recuperata in un canale. Inoltre, nei pressi del depuratore era già emersa una scarpa che potrebbe appartenere a lei.
Nei primi giorni era stato ritrovato anche un portafogli con all’interno la foto di uno dei suoi figli, mentre una borsa inizialmente attribuita a Marianna è stata infine scartata dai familiari come oggetto estraneo.
Le dichiarazioni del sindaco di Favara
Il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, ha ribadito che nulla verrà lasciato intentato: ogni angolo della zona è sottoposto a esame, con il coinvolgimento di volontari, vigili del fuoco, protezione civile, forze dell’ordine e persino la Guardia costiera, che monitorizza il litorale per escludere che la donna possa essere finita in mare.
È già stato approntato un servizio di supporto psicologico per la famiglia, coinvolta nel dolore e nello sprint costante delle operazioni. Le attività di ricerca sono state ufficialmente prorogate fino al 12 ottobre, al termine del quale si trarranno conclusioni sul prosieguo delle indagini.
La veglia per Marianna
Nel frattempo, tutta Favara si stringe attorno al dolore dei figli e del marito. Domani, giovedì 9 ottobre alle ore 19, il “Coro cittadino” ha promosso una veglia di adorazione e preghiera presso la Chiesa della B.M.V. Mediatrice di tutte le Grazie, con l’appello rivolto alla comunità: “In questo tempo di angoscia e speranza, uniamoci in preghiera affinché Marianna venga ritrovata”.