AGRIGENTO – Da diversi anni Mareamico si batte per l’istituzione della riserva di Punta bianca, e contestualmente, per interrompere le esercitazioni militari nella vicina zona di Drasy.
L’Esercito Italiano da 63 anni continua a violare questo territorio che ha sotto l’aspetto paesaggistico, storico, ambientale, una valenza incommensurabile. La sua presenza è inconciliabile con l’istituzione di una riserva naturale.
Le esercitazioni militari compromettono l’ambiente: immettono in atmosfera sostanze pericolose come per esempio i residui di polveri da sparo, rilasciano una grande quantità di piombo, sostanza velenosissima che, come tutti i metalli pesanti, è altamente tossica per la flora e la fauna locale e per l’ecosistema marino. In particolare, la sua permanenza in acqua ad elevata salinità, lo degrada dissolvendolo nell’ambiente marino.
Il piombo entra quindi nella catena alimentare, distribuendosi nei tessuti degli organismi della fauna ittica con destinazione terminale l’uomo. Questo causa una serie di danni a organi e tessuti, spesso irreversibili.
I terrificanti boati atterriscono, oltre che le persone, anche gli animali selvatici presenti in queste aree. Anche le forti vibrazioni, provocate dalle esplosioni, hanno già causato numerosissime frane, con un considerevole arretramento della fragile falesia.
Giova ricordare che già nel 2017 la Commissione Parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, dopo un sopralluogo al poligono di Drasy aveva suggerito la bonifica del luogo.
“Per noi è stato clamoroso – ha affermato Gian Piero Scanu, presidente della commissione parlamentare – e incredibile che, nessuno si sia mai posto il problema di andare a raccogliere le migliaia e migliaia di proiettili fatti di piombo che nei decenni sono stati sparati da terra verso il mare“.
Proprio per questi motivi, lo scorso 18 ottobre 2021, Mareamico ha promosso un sit in con gli abitanti del luogo. E dopo l’ennesima pesante esercitazione con mezzi militari blindati, il 20 ottobre 2021, ha presentato un nuovo esposto alla Procura di Agrigento, chiedendo di indagare sull’inquinamento provocato da queste esplosioni, a terra e in mare.
Oggi, finalmente, dopo le indagini condotte dai carabinieri della sezione di tutela forestale ed ambientale di Agrigento, hanno sospeso le esercitazioni militari a Punta bianca.
Bene ha fatto l’Eurodeputato Corrao a chiedere al Ministero della Difesa di farsi carico delle spese di bonifica e ripristino dei luoghi.
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