AGRIGENTO – Nel mese di agosto s’era parlato sempre meno di emergenza rifiuti, ma con la fine delle vacanze sono tornati a galla i problemi riguardanti lo smaltimento dell’indifferenziata.
Dal primo settembre, infatti, ben venti Comuni agrigentini non hanno più potuto inviare i propri rifiuti nella discarica di Siculiana. Per evitare problemi di natura sanitaria, il dirigente generale del dipartimento Acqua e rifiuti, Maurizio Pirillo, ha emanato ieri una nuova ordinanza così che da oggi i Comuni potranno inviare gli autocompattatori nelle discariche di Melilli o di Lentini.
Inoltre, un’altra ventina di comuni, che prima conferivano i rifiuti nella discarica di Trapani, saranno costretti a smaltirli a Bellolampo (dopo la sua riapertura), grazie alla disponibilità di Ecoambiente ad aumentare la quantità di rifiuti da stabilizzare nel proprio impianto mobile.
Il problema è sorto dall’”indice respiro metrico dinamico” della discarica di Siculiana. La società Catanzaro Costruzioni, che gestisce l’impianto, aveva affidato l’analisi dell’Ird al Dicam, ma l’Arpa ha sollevato dei dubbi sui risultati e la discarica di Siculiana rimarrà chiusa fino a quando gli accertamenti non saranno terminati.
La situazione potrebbe essere molto diversa se i comuni, nel frattempo, avessero messo in moto le procedure per aumentare la raccolta differenziata. Fare la raccolta differenziata è un atto di civiltà e lo dovrebbero sapere bene i cittadini, ma soprattutto i sindaci che ne hanno la responsabilità.
Il prossimo 15 settembre è previsto, a Roma, un incontro tra la Regione e il ministro dell’Ambiente per fare il punto sullo stato di avanzamento dell’ordinanza dello scorso giugno. Tra i punti importanti ci sarà la questione della modifica del Piano regionale dei rifiuti che dovrebbe prevedere la costruzione di 6/8 mini termovalorizzatori, quasi uno per ogni Libero consorzio comunale.
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, durante una conferenza stampa nel periodo d’agosto, aveva anticipato che già a settembre sarebbero stati pubblicati i bandi per la manifestazione d’interesse da parte di alcue aziende. Eppure il Piano regionale dei rifiuti sarà pronto fra qualche mese, ma se dal ministro dell’Ambiente dovesse arrivare il via libera, le procedure potrebbero essere avviate immediatamente.