Donna picchiata dal branco. Clamorosa svolta nelle indagini, la vittima potrebbe perdere un occhio e la libertà: 50enne in carcere

AGRIGENTO – Clamorosa svolta nelle indagini riguardo il pestaggio di una donna 50enne avvenuto il 2 dicembre scorso ad Agrigento, in via Boccerie, in pieno centro storico. La vittima sarebbe stata aggredita da una “baby gang” e si era pensato a un tentativo di rapina e sarebbe stata trasportata in gravi condizioni in ospedale, per poi essere trasferita, a seguito di ulteriore aggravamento, al Civico di Palermo. Per questo i responsabili della violenza sarebbero stati accusati di tentato omicidio.

Dopo l’arresto di un 16enne, presunto autore dell’aggressione, avvenuto questa mattina sembrava essere arrivati a una conclusione, perlomeno parziale, della vicenda. Il 16enne arrestato, infatti, sarebbe stato identificato come colui il quale avrebbe colpito con una spranga la donna.

Quella stessa donna che, dopo aver subito diversi interventi chirurgici a seguito dell’aggressione, si sarebbe salvata la vita, ma rischierebbe di perdere comunque un occhio. Una situazione, questa, tutta da chiarire.

Oltre l’occhio, però, la vittima dell’aggressione rischia di perdere anche la libertà. Questa mattina, infatti, non è stato solo arrestato il presunto aggressore, ma la Polizia di Stato, i vigili del fuoco, la Guardia di Finanza e il personale dell’Azienda sanitaria provinciale hanno effettuato un vero e proprio blitz all’interno della via teatro dell’aggressione, la via Boccerie, il “quartiere a luci rosse” del centro agrigentino.

Un blitz finalizzato proprio alle indagini dell’aggressione e che avrebbe fatto emergere una clamorosa novità. Sembrerebbe infatti che all’interno dell’abitazione della vittima, dopo un accurato e approfondito controllo delle forze dell’ordine, che si sarebbero servite pure delle unità cinofile, sarebbe stato trovato un ingente quantitativo di droga non ancora identificata né in tipo né in quantità.

Una sconvolgente scoperta che, se confermata, farebbe cadere il movente dell’aggressione, una rapina al momento. Si pensa, dunque, che dietro la barbarie perpetrata ai danni della 50enne ci potrebbero essere dietro motivi legati alla droga. Per questo la donna, dimessa dall’ospedale di Palermo nel quale era ricoverata, sarebbe stata trasferita all’interno del carcere di Termini Imerese, nel Palermitano.

Immagine di repertorio