GELA – La questione dei rifiuti continua a far parlare di sé. A fronte di un significativo aumento di produzione di immondizia, le discariche che si occupano della “presa in carico” e dello smaltimento stanno vivendo una crisi spaventosa.
Proprio ieri, infatti, la discarica di Gela ha chiuso battenti. Non riesce più a contenere l’enorme mole di rifiuti che quotidianamente viene conferita.
La notizia si apprende non da note ufficiali ma dai camionisti addetti al trasporto dei rifiuti in discarica i quali hanno trovato i cancelli chiusi senza nessuna comunicazione o preavviso.
La situazione, adesso, è davvero critica. Specie se si considera che Gela avrebbe dovuto rappresentare la soluzione duratura ad un’altra “emergenza”: quella della chiusura della Siculiana di Agrigento di proprietà Catanzaro.
In quell’occasione, infatti, il governatore Rosario Crocetta firmò un provvedimento con il quale si disponeva il trasferimento dei rifiuti destinati a Siculiana nelle discariche di Gela, Bellolampo, Trapani, Sciacca, Castellana Sicula, Lentini e Misterbianco.
La decisione del governatore Crocetta, dello scorso 28 novembre, fu una vera e propria manovra d’emergenza volta ad evitare che 83 comuni delle province di Agrigento, Trapani, Palermo e Caltanissetta piombassero in una crisi senza precedenti.
Adesso che anche la discarica “di salvataggio” serra i propri cancelli, ci si chiede quali saranno le manovre per affrontare l’emergenza.