AGRIGENTO – Maurizio Puccio, che lavora al Libero consorzio comunale di Agrigento, invalido al 100% ha visto rinnegato il suo diritto di lavorare in smart working. A occuparsi del mancato rinnovo sarà la magistratura penale.
Il dipendente, infatti, ha presentato ben 2 esposti alla Procura di Sciacca (dove lavora) e Agrigento.
L’uomo ha comunicato che a pochi giorni di distanza dalle sue segnalazioni al presidente della Repubblica e all’Ispettorato provinciale del lavoro gli è stato rinnovato il “lavoro agile” ma, con provvedimento a firma della propria dirigente, Antonietta Testone, è stato assegnato a un diverso ufficio dell’ente che ha sede ad Agrigento.
Quindi, di fatto, è stato trasferito dalla propria sede di lavoro Sciacca, dove da oltre venti anni presta servizio.
Il trasferimento, per Puccio, è illegittimo (in violazione dell’art. 33 della legge 104/92), dato che sarebbe stato deciso nei confronti di un soggetto disabile e per il quale ha reiteratamente chiesto spiegazioni alla propria dirigente, che però non gli sono mai arrivate.
“Sono un soggetto portatore di handicap ai sensi dell’art. 3 della legge 104 del 1992 – dice Puccio – e sarà la magistratura a valutare se gli episodi che ho descritto richiedano un ulteriore approfondimento“.
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