CANICATTÌ – La Polizia di Stato, in un’operazione congiunta con la Guardia di Finanza, ha assestato un altro colpo allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza unitamente ai Finanzieri della Tenenza di Canicattì, nel corso di controlli effettuati nelle principali zone di spaccio della città di Canicattì, hanno effettuato una perquisizione domiciliare nell’abitazione di una canicattinese di 37 anni gravata da diversi precedenti di polizia.
Nell’appartamento sono stati ritrovati, occultati in una pattumiera per i rifiuti, circa 5 grammi di cocaina del tipo “crack” già confezionati in 30 dosi, pronte per la vendita, e un involucro termosaldato contenente circa 20 grammi di eroina.
La donna avrebbe potuto realizzare almeno 150 dosi, ottenendo così un sicuro guadagno di 4mila euro. Nell’appartamento gli operatori hanno sequestrato anche una termosaldatrice di piccole dimensioni contenente della pellicola in plastica, utile per il confezionamento delle dosi di droga.
La donna è stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, dopo la convalida dell’arresto, è stata sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di dimora in Canicattì.
Nel corso dell’attività di perquisizione, il personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza hanno rintracciato un’altra cittadina canicattinese di 30 anni, anch’essa con precedenti, la quale, dal 23 dicembre scorso, si era arbitrariamente allontanata dalla sua dimora presso cui era sottoposta agli arresti domiciliari per i reati di incendio e violazione di domicilio, rendendosi irreperibile.
Quest’ultima, quindi, è stata arrestata per il reato di evasione e ricondotta nel suo domicilio per la prosecuzione della misura cautelare.
L’operazione della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza si inquadra nella costante attività di contrasto allo spaccio di droga, inserita nell’ambito della più ampia lotta ai contesti criminali per la difesa della salute e della sicurezza dei cittadini.
Dopo le formalità di rito, le donne sono state messe a disposizione dell’autorità giudiziaria per le dovute convalide e per l’accertamento delle eventuali responsabilità penali.
Foto di repertorio
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