AGRIGENTO – Nella giornata di lunedì 5 agosto è stato arrestato, ad Hammamet (Tunisia), Angelo Salvatore Stracuzzi destinatario, in Italia, di misura cautelare in carcere, alla luce dei reati di trasferimento fraudolento di valori, nonché di turbata libertà degli incanti ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso.
L’operazione è stata condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo (G.I.C.O.), sotto la direzione della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, attraverso il canale di cooperazione internazionale Interpol.
I precedenti
Stracuzzi, in passato, è stato già colpito da sequestro di prevenzione patrimoniale e dalla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, perché ritenuto vicino a Cosa Nostra agrigentina. In tale contesto, in particolare, era emerso un ruolo attivo dello stesso in una realtà imprenditoriale organica all’articolazione mafiosa di Licata.
L’ultimo provvedimento
Il provvedimento cautelare cui ora è stata data esecuzione era stato emesso dal Tribunale di Palermo in relazione ad alcuni episodi di estorsione ai danni di imprenditori dell’Agrigentino, finalizzati ad accaparrarsi fabbricati e terreni oggetto di aste giudiziarie.
Il periodo di latitanza
Da tempo, il ricercato aveva fatto perdere le sue tracce sul territorio nazionale.
La cattura è avvenuta ad opera della Brigade Criminelle della Polizia tunisina, nel quadro di un’azione sviluppata in costante raccordo con il menzionato Nucleo PEF, all’esito di più giorni di intensa attività in Italia e nel Paese estero.