AGRIGENTO – La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Luigi Prinzivalli, confermando così il sequestro della somma di 80mila euro nei confronti dell’ex fruttivendolo, oggi pensionato, nonché zio del boss di Villaseta Pietro Capraro.
La decisione diventa quindi definitiva.
Sequestro a Luigi Prinzivalli confermato
Il denaro era stato scoperto dai carabinieri del Nucleo Operativo di Agrigento nel corso di una perquisizione eseguita subito dopo il maxi blitz che ha smantellato la rete mafiosa attiva nel quartiere agrigentino.
Due versioni a confronto
Secondo quanto sostenuto da Prinzivalli, quei soldi rappresentavano i risparmi di una vita, accumulati onestamente.
Di tutt’altra opinione gli inquirenti e la Direzione Distrettuale Antimafia, per i quali si tratta invece di fondi riconducibili alla cassa della cosca, utilizzati per sostenere l’organizzazione criminale.
Avviso di conclusione indagini per 54 persone
Nei giorni scorsi la DDA ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a 54 indagati, tra cui lo stesso Prinzivalli. Le accuse nei suoi confronti sono particolarmente gravi: riciclaggio aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa.
Con questa sentenza della Cassazione si consolida il quadro accusatorio nei confronti di Prinzivalli, il cui ruolo, secondo gli inquirenti, andrebbe oltre la mera parentela con il boss, configurandosi come attivo supporto finanziario al clan.