Botti di Capodanno, scatta l’ordinanza di divieto: ecco quali sindaci hanno detto “No”

Botti di Capodanno, scatta l’ordinanza di divieto: ecco quali sindaci hanno detto “No”

PALERMO – Come ogni anno si avvicina la notte di Capodanno e scatta l’allarme botti per gli animali domestici. Quello che per molti è un momento di divertimento e festeggiamento causa ai nostri piccoli amici forte stress e paura, in alcuni casi anche mortale, a causa di infarti o di investimenti dopo una fuga disorientata da un giardino.

Fortunatamente, da un po’ di tempo a questa parte, tanti Comuni e città siciliane si stanno mobilitando per limitare il consumo dei fuochi artificiali o dei botti (cercando di far acquistare a chi proprio non sa rinunciarci almeno solo i prodotti legali), ponendosi a difesa degli animali. È questo il caso del Comune di Catania che, tramite la voce del suo sindaco, ha deciso di vietare dalle ore 12 del 30 dicembre 2019 alle ore 12 del 7 gennaio 2020 lo scoppio di petardi, mortaretti e di ogni tipo di fuoco pirotecnico all’interno dei luoghi pubblici del comune etneo.

Sempre nella provincia di Catania, ad Aci Castello, il primo cittadino Carmelo Scandurra ha emesso un’ordinanza (se pur più breve rispetto a Catania) che prevede il divieto assoluto sui botti di Capodanno su tutto il territorio castellese dal 31 dicembre 2019 alle ore 8 del 1° gennaio 2020 ferma restando che saranno applicate sanzioni penali e amministrative pecuniarie da 25 a 500 euro per chi violerà l’ordinanza.

Con il motto “La vita non vale un botto“, l’associazione onlus Giustizia e Pace (nata nel 1975 a Piedimonte Etneo) intitolata ai giudici Livatino e Pace e fondata dal giudice Vittorio Fontana di Acireale (Catania), ex Procuratore generale della corte di Cassazione, ha organizzato degli incontri negli istituti scolastici e nei centri di assistenza destinati ad adulti e bambini sull’uso corretto del materiale esplodente pirotecnico venduto nei centri autorizzati. Il presidente dell’associazione, Ugo Tomaselli, come comunicato in una nota, ha ricordato che chi vende materiale pirotecnico ai minori di 14 anni è perseguibile e che sparare in luogo pubblico con fucili, pistole o anche armi giocattolo è un reato punibile con l’arresto. Durante gli incontri dal 5 dicembre al 20 dicembre nelle scuole hanno parlato in qualità di relatori gli artificieri della Polizia di Stato, il Sovrintendente Testa e il collega La Licata, il prof. Rosario Perotta, primario di chirurgia plastica al presidio ospedaliero Cannizzaro di Catania, il vice presidente dell’associazione Salvo Troina, il giovane testimonial oggi 16enne Marco Oliva e il socio autore del progetto, e padre del giovane, Antonio Oliva. Proprio Marco ha mostrato i danni causati alla sua mano dopo che, a 12 anni, aveva raccolto da terra e riacceso un petardo inesploso. La conseguenza: la perdita di 3 dita.

In vista della fatidica mezzanotte del 31 dicembre anche a Furci Siculo (Messina) è scattata l’ordinanza che vieta sia la vendita che l’accensione di botti e fuochi d’artificio. A firmarla è stato il sindaco Matteo Francilia che ha esteso il divieto dal 24 dicembre fino al 6 gennaio 2020. I trasgressori saranno punti con una sanzione amministrativa pecuniaria da 50 a 500 euro.

Fino al 10 gennaio botti vietati anche a Messina: il sindaco De Luca ha confermato l’Ordinanza Sindacale emessa nel 2016 con la quale è stato disposto il divieto di utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici sul territorio comunale, con effetti a partire dal 20 dicembre.

A partire da oggi e sino al primo gennaio 2020 saranno vietati su tutto il territorio comunale l’accensione, il lancio e sparo di fuochi d’artificio, mortaretti, petardi, bombette e oggetti similari. Lo ha stabilito anche il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, con ordinanza sindacale n. 287 del 30/12/2019.

In questo periodo dell’anno è sempre in drastico aumento il bilancio degli infortuni, anche di grave entità, provocato dall’uso sconsiderato di petardi, botti e artifici pirotecnici per festeggiare l’ultimo dell’anno – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando -. Faccio appello a tutti i cittadini palermitani perché riconoscano la pericolosità dei ‘botti’ per sé e per gli altri e lo stress che essi provocano su anziani, bambini, soggetti cardiopatici e animali domestici. Da qui la necessità di questo provvedimento, volto a tutelare l’incolumità pubblica e la tranquillità cittadina“.
La violazione dell’ordinanza comporterà l’applicazione di sanzioni amministrative di importo compreso da 25 a 500 euro, il sequestro del materiale pirotecnico utilizzato o illecitamente detenuto e la successiva confisca, fatte salve, inoltre, eventuali e ulteriori sanzioni penali e amministrative disposte dalla Legge 689/1981.

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