AGRIGENTO – È un destino giudiziario tutto da scrivere quello del boss Fabrizio Messina, 41 anni, che verrà sottoposto a giudizio per direttissima, dopo le accuse di aver violato gli obblighi di sorveglianza speciale a cui era sottoposto.
Intanto, quindi, l’arresto è convalidato.
Il pubblico ministero Salvatore Vella, infatti, ha chiesto gli arresti domiciliari per Messina che, recentemente, ha finito di scontare la propria pena (è tornato libero nel maggio 2016 dopo quattro anni di carcere a seguito dell’arresto scaturito dalla maxi operazione “Nuova Cupola”.
I difensori di Messina insistono per l’assenza della cattiva fede, ma i militari lunedì sera lo hanno sorpreso all’interno della pescheria di Porto Empedocle, di proprietà di uno dei fratelli del boss – Valentino Messina – insieme con altri pregiudicati.
Stando alle dichiarazioni di Messina e dei suoi avvocati, il boss non era al corrente di essere in presenza di altre persone che avevano problemi con la legge.
Il giudice Giancarlo Caruso, dopo avere convalidato l’arresto disposto dai carabinieri, non ha ritenuto di disporre alcuna misura cautelare nell’attesa di approfondire la questione al processo.
La data del processo è stata fissata per il 18 maggio.