Bollette telefoniche a 28 giorni: dopo la sentenza del CDS il Codacons chiede risarcimenti per gli utenti

PALERMO – Il Codacons torna alla carica contro le compagnie telefoniche per la nota vicenda dei mancati rimborsi legati alle fatturazioni a 28 giorni.

Forte della sentenza della VI sezione del Consiglio di Stato guidata dal presidente Giancarlo Montedoro – che due giorni fa ha accolto il ricorso del Codacons rigettando le richieste degli operatori telefonici e confermando gli indennizzi automatici in favore degli utenti – l’associazione presenta oggi una diffida formale ai gestori affinché provvedano non solo a riconoscere i rimborsi ai propri clienti, ma anche ad elargire un risarcimento per il mancato rispetto delle disposizioni dell’Agcom.

Francesco Tanasi, giurista e segretario nazionale Codacons, spiega che “Ora ai consumatori il rimborso per le bollette a 28 giorni non basta più: chiediamo che all’indennizzo si aggiunga anche un risarcimento per i giorni di ritardo nell’accredito delle somme, oltre agli interessi legali. Le compagnie telefoniche stanno infatti ostacolando la restituzione delle somme ingiustamente percepite dai loro clienti, rendendo le procedure di rimborso complesse e dirottando sugli utenti il compito di richiedere l’indennizzo che per legge deve essere automatico”.

Per tale motivo il Codacons invia oggi una diffida formale a tutti i gestori telefonici, in cui si intima di provvedere al ristoro automatico dei maggiori esborsi pagati dai consumatori per effetto delle bollette a 28 giorni, comprensivo degli interessi legali maturati fino ad oggi, e di riconoscere ai clienti un risarcimento da 2 euro ciascuno per il grave ritardo nel dare seguito alle decisioni di Agcom e Consiglio di Stato.

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